di Porzia Corradi
I rumors sono diventati boatos e raccontano che il rimpasto in Regione è cosa fatta. Eleonora Pace, Fratelli d’Italia, sostituirebbe Luca Coletto alla Sanità. Per lui non è stato ancora trovato l’approdo, ma l’accordo è ormai raggiunto e – come Tesei aveva anticipato- verrebbe reso noto prima della fine dell’anno.
Chi è colei che secondo le indiscrezioni governerà l’ottanta per cento del bilancio regionale? Eleronora Pace ha 42 anni ed è di Narni. Si è laureata in Lingue e Letterature straniere alla Lumsa di Roma. La sua carriera si è svolta tutta intorno al partito: è stata per circa otto anni impiegata in Regione presso il gruppo di Fratelli d’Italia, per poi passare nel 2018 al gruppo parlamentare. E infine, nel 2019, ha conquistato il seggio in Consiglio regionale. E’ un’esponente vicina a Meloni con un passato di simpatie per la destra sociale di Alemanno. Il suo era da tempo uno dei nomi che veniva fatto per il rimpasto. Ce n’erano per la verità anche altri con una maggiore caratura tecnica: su tutti quello di Massimo D’Angelo, direttore regionale della Sanità, vicino a Fratelli d’Italia.
Qualora Eleonora Pace entrasse in giunta si dimetterebbe da consigliere regionale lasciando lo scranno a Michela Sciurpa, la quale a sua volta dovrebbe cessare di fare la Presidente di Sviluppumbria, un posto importante e parecchio ambito per il quale sarebbe iniziata la corsa. Qualcuno ha già fatto il nome di Michele Fioroni, ma secondo la legge Severino – dicono i beninformati – chi ha ricoperto una carica politico-amministrativa dovrebbe aspettare due anni prima di accedere a ruoli tecnici. I giuristi sono al lavoro. Anche perchè sarebbe questa la strada percorribile per soddisfare la richiesta del Carroccio di continuare ad avere due assessori. Al posto di Fioroni potrebbe entrare in giunta un leghista.
Per Donatella Tesei l’aver portato a temine la delicata faccenda del rimpasto costituirebbe una boccata d’ossigeno. Da tempo su di lei si erano addensate fosche nubi. I rumors parlavano e parlano tuttora di una sua possibile sostituzione alla presidenza della Regione, lei ha detto chiaro e tondo che resisterà a questo turn over anche perchè “occorrono dieci anni per completare il cambiamento in atto”.
Certo è che le percentuali parlano chiaro: con la Lega sotto l’otto per cento e nello stato politico- organizzativo in cui è in Umbria (leggere articolo qui sotto) non sarà facile ottenere la ricandidatura. Anche perchè dietro le spalle di Tesei le trattative fra il partito di Meloni e Forza Italia corrono. L’accordo più probabile sarebbe quello che prevederebbe Andrea Romizi candidato alla presidenza della Regione e Margherita Scoccia, Fratelli d’Italia, a sindaco di Perugia, mentre al Carroccio toccherebbe Terni. Fare previsioni tanto precise è certamente azzardato, ma alcuni fatti sembrano confermarle. Soprattutto è l’intensa attività messa in campo da “Progetto Perugia”, la lista civica di Calabrese, a vantaggio di Romizi: incontri con la popolazione, grandi manifesti come se la campagna elettorale fosse già iniziata. L’attuale primo cittadino del capoluogo ci crede ad un futuro regionale, e Fratelli d’Italia lo vede di buon occhio, d’altro canto non ha personalità particolarmente forti da contrapporgli: l’unico sarebbe Francesco Zaffini che però preferirebbe restare parlamentare. La candidatura di Andrea Romizi consentirebbe poi di ridare più potere e maggiore visibilità a Perugia che da più di 20 anni non esprime il Presidente della Regione, e che vive dunque una situazione di marginalità rispetto agli assetti di potere umbri. Il giovane sindaco inoltre esce dal decennio a Palazzo dei Priori con una discreta dote di consensi, anche se, nel secondo quinquennio, la sua amministrazione non ha certo brillato