Ormai se ne vedono di tutti i colori, ma sin qui non era mai successo che un politico insegnasse ad un vescovo come si fa il vescovo. Il senatore Francesco Zaffini di Fratelli d’Italia lo ha fatto: si è scagliato con tono professorale contro monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto, impartendogli una lezione su come deve comportarsi un alto prelato.
Giorgia Meloni aveva nei giorni scorsi messo alla porta Giovanni Legnini – unico commissario per la ricostruzione delle zone terremotate che aveva ricostruito. Lo aveva fatto con protervia: senza ascoltare le voci delle popolazioni e dei sindaci che gli chiedevano di non rimuovere l’uomo che aveva finalmente sistemato le loro case.
L’arcivescovo di Spoleto aveva protestato duramente provocando la scomposta reazione del nostro senatore-teologo. Zaffini infatti giudica “incomprensibili e del tutto inadatte” le frasi di monsignor Boccardo – e sin qui, al netto dell’ineleganza dell’eloquio, nulla questio. Subito dopo però parte la lezione del neo dottore della Chiesa. Il vescovo di Spoleto avrebbe “abbandonato” infatti , e da tempo, “il ruolo pastorale a beneficio degli aspetti più materiali e terreni del proprio mandato”. Insomma, non ti occupare delle cose del mondo: dei terremotati, dei senza casa, dei poveri cristi. Sta in Chiesa, prega e non disturbare il manovratore.
Accidenti che penetrante riflessione sulla natura della teologia cristiana quella del senatore spoletino! La cristianissima Giorgia è d’accordo con questa volgarità?
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