di Gabriella Mecucci
Si arriverà al patto Tesei-Bandecchi? Sembra proprio di sì, anche se si sta ancora discutendo nel merito, e nei dettagli – come è noto – spesso si annida il diavolo. Ma nel centrodestra regna l’ottimismo: sarà questa dunque la sua mossa del cavallo per le elezioni regionali. Mentre fervono le trattative non resta che vedere quali saranno i vantaggi e gli svantaggi per i due contraenti dell’intesa.
PARTITO IL PROGETTO DELLA LISTA “CENTRISTA” PER PROIETTI. I PRIMI INCIAMPI
L’alleanza dovrebbe portare alla coalizione di governo alcune migliaia di voti in più. La lista del sindaco di Terni ha preso alle europee circa 5mila voti, ma al primo turno delle comunali (maggio 2023) raggiunse quota 13mila. Quest’ultimo bottino appare oggi impossibile da ripetere, anche perché la giunta Bandecchi e lui in particolare ne hanno combinate di ogni. Ed è stata proprio l’opposizione di centrodestra a metterle in evidenza con straordinario puntiglio. Non è un caso che le più forti resistenze all’alleanza sembrano manifestarsi proprio da parte di alcuni consiglieri comunali di Fratelli d’Italia.
Non si può fare a meno di notare che Tesei deve sentirsi in grave difficoltà se, per arginare il centrosinistra di Stefania Proietti, è costretta ad allearsi con un nemico giurato. Con l’uomo che per primo sconfisse in Umbria il centrodestra nel 2023, quando ancora appariva fortissimo: Meloni da poco trionfante, cinque anni di governo nella città delle Acciaierie e locale sinistra ridotta a pezzettini. Per non dire degli scontri a suon di male parole, di minacce e spintoni in Consiglio Comunale fra Bandecchi e gli esponenti di Fratelli d’Italia. Un bel rospo dunque quello che deve ingoiare Tesei. Ma, se i politici hanno lo stomaco forte e spesso digeriscono di tutto, potrebbe funzionare diversamente l’apparato digerente degli elettori. E cioè: i voti di Bandecchi sono sommabili con quelli del centrodestra? Certamente una parte sì, ma forse non tutti. Ci sarà chi storcerà il naso e magari non andrà a votare. Ci sarà anche chi arriverà a simpatizzare per Stefania Proietti: la candidata di centrosinistra infatti non è certo un’estremista, ma una cattolica che trova simpatie e apprezzamenti anche nell’elettorato moderato. Insomma, sfrondati da tutte le obiezioni e i distinguo possibili, i voti di Bandecchi si riducano a poche migliaia. Ma in un’elezione in cui Tesei rischia di partire sfavorita non si butta via niente.
Accogliere le rissose tematiche del sindaco di Terni non sarà però operazione semplice. Anche perché uno dei suoi pezzi forti è la contrapposizione all’operato della Regione e la campagna contro Perugia “pigliatutto”. Peccato però che negli ultimi cinque anni a governare l’Umbria sia stato il centrodestra che per 10 anni ha tenuto nelle sue mani pure Palazzo dei Priori. L’argomento col quale Bandecchi si sarebbe convinto a concludere l’alleanza è che altrimenti avrebbe fatto un favore al centrosinistra. Forse però ancor più ha pesato il timore che da solo rischiava di non eleggere nessuno. Sia come sia, sembra comunque certo che ritirerà la propria candidatura alla presidenza della Regione. Presenterà una lista tutta sua in appoggio a Tesei, o metterà qualche amico in un “pentolone” civico?
Ultima questione: a Terni guida Forza Italia un signore elegante e moderato come Raffaele Nevi e la capofila dei meloniani è Paola Agabiti, un’altra personalità che col Bandecchi style non ha nulla a che spartire. Questi due politici vedono di buon occhio l’alleanza con l’imbarazzante sindaco della loro città?
Il patto probabilmente si farà, ma quanto gioverà a Tesei? E Proietti riuscirà a prendersi una parte dell’elettorato moderato del centrodestra, spaventato dalle pratiche rodomontiche di Palazzo Spada? Intanto siamo ancora in attesa che la Presidente fissi la data delle elezioni regionali. Sarà il 18 e il 19 novembre? E’ urgente raggiungere almeno questa certezza.