La storia del turismo in Umbria è la storia di una regione che non è stata in grado di intercettare i vantaggi dell’economia globale, a causa di serie deficienze infrastrutturali, di una debolezza economica di fondo, e di modelli di governance inadeguati, perché troppo dirigisti, poco partecipati e incapaci di relazionarsi in modo fecondo con i vari sistemi territoriali della regione, che è sì piccola, ma è anche molto diversificata e non può essere promossa dall’alto come un pacchetto unico. Abbiamo in questo numero dedicato particolare attenzione alla situazione di Perugia, perché ci sembra che sia qui che si concentrano le criticità del turismo in Umbria: sul piano dei numeri, sul piano della qualità dell’accoglienza, sul piano dell’incisività delle politiche territoriali, di un’adeguata valorizzazione del suo importantissimo patrimonio culturale.

Un rilancio del turismo in Umbria non può prescindere dalla valorizzazione di Perugia come grande città d’arte italiana e non come tappa di passaggio, magari verso Assisi o verso Siena. Già oggi, come dimostra lo studio di Croci, Perugia è dotata di una serie di numerosi musei, alcuni dei quali molto importanti, e con buone presenze, e altri non meno originali e potenzialmente attrattivi; molto di più si potrebbe e si dovrebbe fare per promuoverli, metterli a sistema, organizzare itinerari tematici, collegare meglio il patrimonio con eventi di richiamo. I numeri del turismo a Perugia e nel comprensorio perugino sono desolatamente insufficienti, soprattutto quelli degli stranieri e le permanenze sono troppo brevi.
Segue la sezione “Capitini oltre il conformismo” che vorrebbe in qualche modo servire soprattutto come invito a riprendere seriamente in mano la questione Capitini.
Chiude il numero il dibattito sul tema centrale dell’ultimo Passaggi, “il lungo addio di una classe dirigente”.

In questo numero:

Attualità
Cosa non va e che fare
L. Prato_Turisti culturali, cittadini temporanei
I. Borletti Buitoni_Dalla tutela del paesaggio al turismo: un binomio per il rilancio dell’Umbria
E. Guarducci_Promozione: quale ruolo per istituzioni e imprese
L. Fressoia_Non c’è una strategiaC
. Ricci_Identità e tutela dei luoghi nella prospettiva dell’UNESCO
S. Sacchi_Economia delle città d’arte e turismo: Perugia val bene un impegno
A. Trecchiodi_Umbria, dall’isolamento al Centro della Penisola
E. Conti_Città d’arte toscane: motore dell’economia
R. Ranieri_Perugia, città d’arte, nell’Umbria verde: molta strada da fare
L. Ferrucci, C. Chirieleison_Il Capoluogo e gli eventi culturali: “meteore” o modelli di sviluppo urbano?
C. Croci_Musei nel Perugino: un grande potenziale poco sviluppato
F. Vignaroli_Il turismo di gruppo, un segmento da incrementare
L. Palazzetti_Perugia Experience

Capitini oltre il conformismo
A. Allegra_Aldo Capitini oltre il mito
L. Bitossi, S. Eliodori_Il pensiero di un “irregolare”
G. Moscati_Nel 50° della morte riemergono le tante risorse del suo pensiero

Dibattito
Interventi sul “lungo addio” delle classi dirigenti umbre
G. Pannacci_Dal PCI al PD: il declino della sinistra in una regione rossa
C. Carnieri_L’Umbria, la crisi economica e la decadenza politico-culturale
A. Becherucci_Da Perugia a Bruxelles: un profilo di Fabrizia Baduel

ISBN

9788893920599

Pagine

192

Anno di pubblicazione

2018

Collana

Passaggi – L’Umbria nel futuro