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di Sud

Il vino di Frascati, di Albano, di Marino, è noto a chiunque abbia una minima dimestichezza con la cultura romana (e la subcultura romanesca). È nota altresì la fragilità di questi vini: strepitosi se bevuti nei grottini, quasi imbevibili una volta trasportati in città.
Certo, non mancano le grandi e costose etichette, che riescono, con l’aiuto di un po’ di scienza, a dare corpo e resistenza a questi “vinelli”. Intorno ai quali la creatività dei sommelier, sempre effervescente, sale ancora di livello. E si leggono recensioni come questa: «Glacido come una manata di neve fresca…asciutto e diafano come la carta in risme…non privo di una certa ritrosa eleganza…prelevato dagli anfratti della memoria, ma ripulito delle rusticità slabbrate…eccolo dunque galoppare su una bella vibrazione verde acida, dritta, e finire conficcato in un taglio fumoso, appena accennato».
Pare il Gadda del Pasticciaccio, quello del «cinque anni bianco extra-secco del cavalier Gabbioni Empedocle & Figlio, Albano Laziale, da sognarseli perfino in questura, il vino, il bicchiere, il Padre, il Figlio e il Lazio».
O quello della «grotta der sor Pippo» a Marino, dove «ce steva un bianco malvagio: un vigliacchetto de quattr’anni, in certe bottije, che cinque anni prima avrebbe elettrizzato il ministero Facta, se il Facta factotum fosse stato in grado di sospettanne l’esistenza». Un vino che «faceva l’effetto del caffè, sui suoi nervi molisani: e gli porgeva d’altronde tutta la vena, con tutte le sfumature, d’un vino di classe: le testimonianze e i modulati accertamenti linguatico-palatali- faringo-esofagici d’una introduzione dionisiaca».
Vini che fanno l’effetto del caffè, ma che somigliano anche al whisky, e lo possono rimpiazzare. Come il «Frascati secco» che Duca Lamberti usa per curare l’alcolismo del suo giovane pupillo in Venere privata, il primo romanzo della quadrilogia che segnò l’apice e la fine prematura della carriera di Scerbanenco.
Uno scrittore fascistoide (gli omosessuali sono “invertiti” e pena di morte ai delinquenti) ma con una tale capacità di raccontare storie e di commuovere che oggi la metà basterebbe a farti finire di corsa su Stile libero.