di Giuseppe Vittori
Penso che Gabriella Mecucci abbia ragione quando scrive “Zaffini dà il benservito a Tesei”. È la sintesi perfetta della lunga ed articolata intervista al Corriere dell’Umbria rilasciata qualche giorno fa dal senatore e leader di Fratelli d’Italia in Umbria, Franco Zaffini.
Ma come mai Zaffini vorrebbe fare una scelta diversa da Donatella Tesei, ad oltre un anno e mezzo dalle elezioni regionali dell’autunno del prossimo anno, pur sottolineando che le candidature alle presidenze delle Regioni si decidono a Roma?
Ci sono tante ragioni, ma una le sovrasta tutte. La Lega in Umbria e Donatella Tesei hanno esaurito la loro “spinta propulsiva”. La prova è nell’ultimo sondaggio, fatto circolare su alcuni siti, che hanno però omesso il dato (non era a loro disposizione?) più preoccupante per Tesei, che è poi quello con il quale si apre lo stesso sondaggio.
La domanda “somministrata” al campione era la seguente: “Comincio elencando una serie di personalità politiche. Per ciascuno di essi le chiedo di dirmi se lo conosce e, se lo conosce, quanta fiducia ha in lui o in lei”….
Ebbene, per Donatella Tesei il campione ha risposto che: ha molta-abbastanza fiducia il 38,8 per cento, mentre il 45,4 per cento del campione dice di aver poca-nessuna fiducia. Dati non distanti da quelli del sondaggio del Sole24Ore dello scorso luglio che assegnavano a Tesei poco più del 35 per cento di fiducia, confermando il drastico calo che la presidente registra ormai da oltre due anni.
Gli organi di informazione – come dicevamo – non hanno pubblicato questo dato che però non deve essere sfuggito, per esempio, a Franco Zaffini che, seppur profondendo pubbliche lodi per Tesei, non fa più mistero che FdI ha ormai le mani libere e potrebbe legittimamente rivendicare alle prossime regionali la casella di Palazzo Donini.
Soprattutto dopo la “never ending story” del rimpasto di Giunta, quando il plenipotenziario del partito di Giorgia Meloni, il Ministro Francesco Lollobrigida, già un paio di mesi fa ha messo la pietra tombale sul rimpasto (“Non vedo l’utilità di entrare in Giunta ora, a un anno e mezzo dal voto”), e lasciando quindi il cerino in mano al Tesei.
E Zaffini deve anche aver letto con maggiore attenzione gli altri dati del sondaggio “amico”. È vero che, passando alle intenzioni di voto, Tesei ottiene nei diversi scenari un abbondante 51 per cento. Ma è il dato dei “competitor” che deve aver allarmato Zaffini. Perché al 51,8 per cento della Tesei si opporrebbe un 44,9 per cento di un eventuale candidato Pd-5 Stelle-Terzo Polo. Vale a dire nemmeno sette punti di differenza. Dove sono finiti quegli oltre 20 punti di distacco tra lei ed il suo competitor di allora, Vincenzo Bianconi? E’ questo il dato che molto preoccupa. E se a questo si aggiunge un’ immagine di Donatella Tesei ormai logorata, percepita da un’ampia maggioranza dell’opinione pubblica come poco empatica, e soprattutto con una immagine legata in maniera strettissima al disastro della sanità in Umbria, allora si capisce perché Zaffini le dà il ben servito.
A poco valgono – per rimuovere dall’immaginario collettivo l’equazione Tesei-Coletto=sanità pubblica regionale un disastro – le continue conferenze stampa per annunciare miracolosi provvedimenti per la sanità ed immaginifici piani contro le liste d’attesa (sarà il quarto o quinto piano annunciato dalla coppia Tesei/Coletto). Anche perché per i cittadini utenti vale la prova del nove delle prenotazioni: secondo uno studio effettuato dall’Hi-Health-care Insights (un osservatorio indipendente) nel 2022 per una visita oculistica in Umbria si è passati da 15 a 33 giorni di attesa. Ma c’è di peggio: l’Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali), che sta monitorando proprio le performance delle Regioni italiane nell’abbattimento delle liste d’attesa, ha accertato che alla fine dello scorso anno l’Umbria non solo non ha recuperato un bel niente delle prestazioni in attesa, ma ha addirittura peggiorato ulteriormente, registrando un -16 per cento rispetto alle prestazioni del 2019!
Dunque, con questi “chiari di luna” della sanità umbra solo uno/una sprovveduto/a avrebbe potuto accettare di prendere in Giunta regionale il posto di Luca Coletto; anche se la Tesei ha sperato fino all’ultimo che il “veneto” le togliesse le castagne da fuoco, andandosene “motu proprio”!
Va detta un’ultima cosa: da ciò che si vocifera nelle stanze della politica regionale, se è vero che Franco Zaffini sarebbe il più accanito sostenitore della non ricandidatura di Donatella Tesei, per la sua conferma invece tifano tutti quelli della sinistra e dell’eventuale campo largo: con lei ricandidata – dicono sorridendo – possiamo sperare di riprenderci la Regione. Sarà vero?