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di Gabriella Mecucci

Restauri, mostre, promozione cultural – turistica e tanto altro: a Perugia i privati si sono messi d’impegno ad “aiutare” la città. Talora il loro intervento è una vera e propria salvezza. Di attività di “pronto soccorso” ce n’è di tutti i tipi: dalle più piccole ai mega investimenti per recuperare monumenti preziosi: meraviglie identitarie che soffrono per i colpi inferti dal tempo e dall’incuria degli uomini.
Prima di tutto vale la pena segnalare i ben 559 piccoli mecenati che hanno erogato per l’arte bonus quasi due milioni e mezzo di euro: una capacità di raccolta fondi che colloca da anni Perugia ai primi posti a livello nazionale. Merito del Comune che organizza e tiene le fila dell’iniziativa, ma ancor più di tanti cittadini, innamorati della bellezza del luogo dove vivono. C’è chi versa poco più di cento euro, ma testimonia comunque il proprio civismo.
Ci sono poi quelli che impiegano molti soldi pur di veder rinascere a nuova vita palazzi, piazze, strade, monumenti e tanto altro. Primo fra i “super impegnati” nel “salvataggio” di Perugia è Brunello Cucinelli. I restauri da lui finanziati sono importanti e costosi e naturalmente si giovano dei bonus a disposizione. Ma nel centro storico opera più di un imprenditore-mecenate che riesce a coniugare i bilanci con la promozione della cultura e la spinta al turismo. I nomi più importanti sono quelli della Fondazione Ranieri di Sorbello, di Genesi che gestisce i beni della Curia, di CariArte legata alla Fondazione per Perugia. A questi si aggiungono altre iniziative più piccole ma altrettanto meritorie.
Brunello Cucinelli investe nella bellezza in parecchie località della regione e guarda a Perugia con un occhio particolarmente attento. Il primo restauro che ha realizzato ha riguardato l’Arco Etrusco, l’architettura più antica e forse più identitaria della città. La gigantesca porta d’ingresso che guarda a Settentrione era da tempo sofferente, mentre ora, consolidata e ripulita, troneggia su Piazza Grimana. L’intervento è costato 1,3 milioni: un bel regalo ai perugini, ma anche ai cittadini del mondo, visto che il colossale arco è una delle vestigia più importanti di una civiltà affascinante e misteriosa. Cucinelli non si è fermato qui ha cofinanziato col Comune il restauro del teatro Morlacchi. Il primo stralcio di 570milioni (foyer, camerini e altro) è stato tutto a suo carico. Il secondo ha superato il milione, di cui 400mila messi dal Comune e 640mila investiti dal mecenate, al quale è dovuto il raffinato cartellone di Solomeo, nonché l’intervento a sostegno del programma del Morlacchi: nell’ultima stagione ha ripianato debiti per 370mila euro. Sempre a firma Cucinelli il restauro della facciata del Duomo di Perugia, un’opera gigantesca realizzata in collaborazione con l’Eni e utilizzando il bonus facciate. Il lavoro, da poco terminato, è costato complessivamente 7,5 milioni. E’ iniziato infine il recupero della parte finale dell’acquedotto medievale, quello che conduceva l’acqua alla Fontana Maggiore: un’opera di ingegneria idraulica per l’epoca avveniristica che caratterizza uno degli scorci più suggestivi della città. Il restauro costerà intorno ai 500mila euro e si guarda sempre al re del cachemire nella speranza che voglia risistemare l’intero percorso dell’acquedotto. Nel 2024 infine sarà terminata la costruzione della biblioteca universale di Solomeo: oltre 500mila volumi e il recupero di una villa settecentesca che ne sarà la sede. Un così imponente centro di cultura disterà solo una ventina di minuti da Perugia.
Cucinelli è senza dubbio il mecenate più generoso e nulla toglie ai suoi meriti il fatto che questa attività sia utile anche a costruire la sua immagine di “imprenditore umanista” che vive nel “borgo dello spirito” coltivando intorno a sé cultura e bellezza.
Una notevole mano alla cultura e al turismo la dà anche la Fondazione Uguccione Ranieri di Sorbello. Proprietaria del pozzo etrusco, lo ha restaurato e promosso rendendone più piacevole l’accesso e corredandolo di servizi. Il risultato è che nel 2022 ha superato i 77mila visitatori (e quest’anno potrebbe fare anche di meglio), un numero importante che colloca questo sito archeologico al secondo posto, dietro alla Galleria Nazionale che nel 2023 riuscirà a vendere più di 160mila biglietti: un record assoluto. La Fondazione Sorbello ha avuto un buon successo anche con la Casa Museo e con altre attività quali le mostre. Quella sulla fortuna europea di Perugino – raffinata e tutt’altro che semplice – è già vicina ai settemila biglietti e sotto Natale le visite aumenteranno. La Fondazione realizza inoltre anche una qualificata attività di ricerca e editoriale. Fra gli oggetti di questo impegno ha una particolare rilevanza l’approfondimento della presenza e del ruolo degli alleati in Umbria fra il 1943 e il 1945. Importanti i legami con gli Usa e la recente collaborazione con l’istituto storico regionale. Per portare avanti questa mole di impegni la Fondazione ha una dozzina di dipendenti fra tempo pieno e parziale.
Genesi è l’astro nascente: opera da pochi anni nel campo della cultura e del turismo, ma in questo breve periodo la sua attività ha avuto un vero e proprio boom. La cooperativa sociale gestisce i beni culturali della Curia. Ha realizzato il riallestimento del Museo del Capitolo, piccolo ma veramente delizioso, dove sono custoditi oggetti preziosi ed un bellissimo quadro di Luca Signorelli. Ha incrementato le visite della Perugia sotterranea: nel 2019 i biglietti non raggiungevano i novemila, nel 2023 supereranno i 40mila. Ha restaurato in collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria la Pala Martinelli di Perugino. Ha un’attività di Tour operator con visite guidate nel capoluogo e in altre città dell’Umbria. Ha riaperto a piazza Quattro Novembre la libreria che fu delle Paoline. E ha parecchi progetti per il futuro, fra questi c’è la realizzazione di un servizio che consenta ai portatori di handicap il godimento dei beni culturali. In 4 anni di attività Genesi ha già raggiunto i 15 dipendenti. Cultura e turismo sia nel caso della Fondazione Ranieri di Sorbello che in quello di Genesi creano anche occupazione.
CariArte. Dispone di due bellissimi palazzi, perfettamente restaurati. Entrambi sono sedi espositive e di eventi. A Palazzo Baldeschi è in corso una mostra molto affascinante e di successo: “Nero Perugino Burri”: un confronto fra i due grandi artisti umbri. CariArte promuove una serie di attività che animano la vita culturale dell’acropoli. La Fondazione Perugia ha stanziato per il triennio 2023- 25 circa due milioni di euro per il restauro e per l’arte, una parte importante di questi fondi verranno impiegati nel capoluogo.
WeTree. È un progetto che opera a livello nazionale, presieduto da Ilaria Borletti Buitoni. A Perugia ha risistemato il giardino del Tempio di Sant’Angelo col ripristino degli alberi mancanti e dotandolo anche di un’affascinante illuminazione Led. Ha inoltre finanziato un premio per il recupero dell’orto botanico.
Fondazione Marini Clarelli. Ha restaurato una parte importante dell’antico Palazzo degli Oddi di via dei Priori. I lavori hanno consentito fra l’altro il recupero di una magnifica pavimentazione settecentesca in battuto veneziano, di una ricca quadreria con opere di alta qualità e di un interessante archivio. È stata disposta anche una calda illuminazione che valorizza le sale più belle del palazzo.
Come si vede i privati un tempo dormienti, negli anni recenti hanno fatto parecchio per il centro storico di Perugia. Le iniziative sono tante da non riuscire ad elencarle tutte. Ma non c’è solo l’acropoli. Nella prima fascia periferica, a piazza Birago, un ristorante (Sud) e un Bar (Popup) hanno trasformato uno spiazzo abbandonato e in mano alla microcriminalità, ma con un suo fascino grazie al semicerchio di architetture anni Trenta, in luogo di ritrovo. Ci si incontra per aperitivi e cene, ma anche per cercare libri diventati introvabili o per incontri culturali. I perugini hanno riscoperto grazie a queste iniziative la loro Garbatella. Non occorre essere grandi imprenditori per promuovere la propria città: anche in questo caso “piccolo è bello”.