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di Gabriella Mecucci

 

Il 18 dicembre diventerà una data storica per l’azienda di Brunello Cucinelli. Entrerà a far parte dell’indice Ftse Mib: si piazzerà cioè fra i quaranta titoli a più alta capitalizzazione della Borsa italiana. Un indiscutibile successo economico – finanziario che giunge al termine di un biennio d’oro, dove vanno incastonati gli eccellenti risultati nella promozione dell’immagine. Fra questi uno dei punti più alti potrebbe essere rappresentato dal docufilm sulla vita dell’imprenditore che si sta girando fra Castel Rigone e Solomeo, con la regia di uno dei registi italiani più apprezzati: il premio Oscar Giuseppe Tornatore.
Avvenimenti questi recentissimi che arrivano alla fine del periodo 2021 – 2023, nel corso del quale è letteralmente cambiato il volto dell’azienda che, da impresa in forte ascesa, è diventata un vero e proprio modello a cui ispirarsi. 


E’ di qualche giorno fa l’apertura da parte del re del cachemire di una linea produttiva di abiti a Penne, in Abruzzo. L’attività inizierà da subito con 75 lavoratori, per raggiungere le 100 unità entro la fine del 2024. Nel 2025 sarà portata a termine una nuova “bella fabbrica” di cui è già pronto il progetto. E col tempo l’azienda occuperà sino a 350 dipendenti. Brunello Cucinelli sceglie sempre accuratamente le produzioni e anche i luoghi dove realizzarle. La loro storia riveste una particolare importanza.
Penne ha ad esempio una grande e consolidata tradizione sartoriale nella confezione degli abiti maschili, così come ce l’aveva l’Umbria nella maglieria e in particolare nel cachmire. La piccola località abruzzese da decenni ospita un grande marchio come Brioni. Artigianato d’eccellenza, luoghi di lavoro vivibili e persino belli, eccellente trattamento economico dei dipendenti, difesa dell’ambiente, grandi investimenti nella cultura: è questo il mix che ha regalato a Solomeo una fama internazionale.
A successi si sono aggiunti successi: nel 2023 Cucinelli e famiglia ne hanno conseguiti parecchi altri. Nell’indice Forbes dei grandi ricchi sono passati in Italia dal ventisettesimo al dodicesimo posto con 3,2 miliardi, mentre nel mondo sono piazzati al gradino 608 della classifica, avendone saliti in un anno ben 300. Dulcis in fundo, fra poco arriverà il dato del fatturato 2023 che supererà sicuramente il miliardo. La progressione degli ultimi anni è stata straordinaria: dai 322milioni del 2013 la crescita non si è mai fermata.
Parallelamente a questo nuovo passo avanti sul terreno economico – industriale ha marciato la politica dell’immagine, e i risultati non sono mancati. Il 2023 è l’anno in cui Brunello Cucinelli è stato ricevuto a Buckingham Palace. Il suo rapporto con il Re d’Inghilterra – iniziato al G7 di Roma nel 2021 – si è fatto sempre più ravvicinato, tanto da far sperare che Sua Maestà britannica partecipasse alla festa dei settant’anni del patron. 


Se Carlo fosse rimasto l’erede al trono, sarebbe stato possibile, ma una volta diventato monarca, andava contro ogni regola del buon senso anche solo sperarlo. Il rapporto fra il sovrano inglese e il re del cachmire è comunque eccellente. La collaborazione fra i due per difendere il Tibet e il suo nobile artigianato va a gonfie vele. L’imprenditore umbro poi fa parte del gruppo di grandi firme che si è impegnato a rendere il fashion sempre più green, operazione di cui Carlo III è stato un antesignano. A completare i legami con Londra è arrivato il grande successo della mostra su San Francesco alla National Gallery che Cucinelli ha sponsorizzato con una cena esclusiva nella capitale inglese.
Se l’anno uscente è stato super, altrettanto è accaduto nel periodo 2021-22. L’azienda di Solomeo è passata dal fatturato di 712milioni ai 920milioni, superando il Covid (2019-20) senza perdite. Ma il colpo più importante del periodo ha riguardato l’immagine ospitando alcuni grandi imprenditori californiani, affascinati dal “sogno di Solomeo”. Jeff Bezos, fondatore di Amazon – oltre 600.mila dipendenti e per alcuni anni al primo posto (ora al secondo) della classifica degli uomini più ricchi del mondo – ha visitato il “borgo dello spirito” per vedere con i suoi occhi l’organizzazione del lavoro e della produzione della “Brunello Cucinelli Spa”. Il cinquantenne californiano, con un orientamento politico vicino al partito democratico, ha fatto salire sul suo aereo i più brillanti manager della Silicon Valley e li ha portati per qualche giorno in cima ad una collina lontanissima dalle capitali economiche del mondo, ma dove – questa almeno la sua convinzione – si sta sperimentando un nuovo modo di fare impresa, da studiare e forse da imitare.
Ma la folta delegazione di questi “business man della modernità” ha parlato con Cucinelli non solo di affari ma anche di molto altro. E’ stato proprio lui a riferire di aver regalato a Bezos, al termine della tre giorni di Solomeo, un busto di Adriano e di avergli ricordato la grande cultura e saggezza dell’imperatore romano citando le straordinarie parole che Margherite Yourcenar gli mette in bocca: “Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. E del resto il grande successo di Amazon si è nutrito dell’intuizione di Bezos di vendere libri online, mentre Cucinelli ha già messo in cantiere il mega progetto di Biblioteca universale da 500mila volumi.
L’intera comitiva della Silicon Valley si è fermata per tre giorni a Solomeo. Ha spento gli smartphone per conversare sul futuro del mondo, di bellezza, di anima e del rischio di disumanizzazione che le nuove tecnologie comportano. Lo ha fatto gustando i prodotti della terra umbra, guardando la dolcezza delle colline e dei colori della primavera. E rinsaldando l’amicizia in nome di un impegno comune ad aver cura del pianeta. Il rapporto fra il re del cachmire e i supervip della rete viene completato da quello con Mark Zuckerberg. Per il proprietario di facebook ha realizzato l’iconica T-shirt grigia a maniche corte, diventata ormai una sorta di divisa.
Nel “fenomeno Cucinelli” lo sviluppo industriale va sempre di pari passo con la politica dell’immagine: sia Londra che gli Usa sono già stati conquistati. E proprio qualche giorno fa la Cina lo ha dichiarato designer dell’anno. Solomeo è diventato un punto di riferimento per intellettuali, jet society e potentati economici di mezzo mondo. La stampa d’oltreoceano del resto è ormai da più di 10 anni che racconta l’edificante storia del “capitalista umanista”, nato da una famiglia contadina e cresciuto nella terra di San Francesco.
Gli elementi, insomma, ci sono tutti per trasformare il “borgo dello spirito”” in una piccola Camelot con tanto di cavalieri della Tavola Rotonda. Il Santo Graal resta il business – e come potrebbe essere rinnegato? Crescono però coloro che guardano al “modello Cucinelli” con un interesse che va ben oltre il danaro.