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di Gabriella Mecucci

Non è stato un bagno di folla quello di Meloni a Perugia. I sondaggi sono con lei più generosi delle piazze? Non sarebbe la prima volta. Un tempo si diceva: comizi vuoti, urne piene. Chissà se è ancora vero? E comunque quella con Giorgia era una manifestazione abbastanza affollata: un migliaio di persone? Poco più, poco meno. Niente a che vedere però con le folle oceaniche del passato, quelle che avevano accolto Pietro Ingrao, Atafat, Berlinguer e persino il vecchio Giorgio Almirante del 1974, super contestato, ma circondato da tanta gente. Beppe Grillo trovò un vasto pubblico, ma non tipo Bologna: quella sera del 2013 pioveva. Renzi andò al Capitini e lo riempì, idem per Salvini a Piazza Italia. L’exploit di Giorgia è stato infastidito, almeno in parte, da Giove impluvio: una mezz’ora prima delle 18 è arrivato un temporale, ma è durato poco, e il cielo per l’inizio programmato del comizio si era già rischiarato. Meloni, come fece il comico pentastellato, è arrivata con un’ora e un quarto di ritardo. I comunisti erano più puntuali.
Basta con improbabili paragoni: altri tempi, altra politica, altri partiti. Si può dire con una certa sicurezza però che nessun altro leader, oggi, porterebbe in piazza a Perugia tanta gente quanto Giorgia in cammino verso la vittoria. La città ha avuto sempre una forte tendenza a salire sul carro del vincitore. Non che altrove sia diverso, ma il capoluogo umbro è specializzato nella rapida manovra: è stato molto fascista e molto rosso. Il Msi e poi Alleanza Nazionale comunque hanno sempre avuto un loro spazio nel cuore dei perugini.
Ma chi c’era al comizio di Giorgia? Data per scontata la presenza del sindaco di Perugia e della Presidente Tesei nonchè dell’intero stato maggiore di Fratelli d’Italia, non si notavano molte personalità di rilievo, qualcuno – non troppi – ex Msi. Alcuni comunisti a fare foto. Alcuni comunisteggianti dei giorni nostri che volevano provocare alzando il pugno chiuso, manifestando così appieno tutta la loro stupidità. Per il resto una folla – ma non un bagno di folla – di volti anonimi: gente nuova alla politica. Giovani sì, ma non tantissimi.
Giorgia è arrivata tardi e ha strillato un comiziaccio che ha disturbato – e non poco – alcune iniziative circostanti, in particolare una che si stava svolgendo in Galleria Nazionale, ma tant’è: siamo in campagna elettorale. Forse la manifestazione era meglio farla al PalaBarton o a piazza della Repubblica? Sì, ma la scelta è libera, basta rispettare le regole. E Fratelli d’Italia le ha rispettate: la gente era entusiasta, ma assolutamente ben educata: nemmeno un attimo di tensione e le forze dell’ordine ben vigili. E la fontana dei Pisano ben protetta.
Tutto a posto dunque. La campagna elettorale sta decollando: una ventina di giorni di contesa, mentre i sondaggisti già hanno identificato i vincitori. Ma ormai, anche loro, come i politici, non godono di grande credito.