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di Porzia Corradi

Il titolo potrebbe essere “impazza il civismo in Umbria”. Eh sì, perché ciò che è accaduto in 48 ore ha dell’incredibile. Prima l’associazione Civici X del consigliere regionale Andrea Fora si presenta con la benedizione di Marco Bentivogli, ex Cisl e fondatore di una delle tante correnti di Centro, Base Italia. Il giorno dopo ad Assisi arriva Civitas, il movimento dell’assessore regionale Paola Agabiti Urbani, benedetto addirittura dalla governatrice Tesei e con i tutti i leader regionali schierati in pompa magna.
Ma che sta succedendo al centro della politica umbra? La corsa a occupare uno spazio, a tramutare un gruppo di persone, soprattutto apparati di istituzioni, nella gamba o nella stampella di una delle due coalizioni?
Restando ai fatti e cercando di andare oltre la superficie, partiamo dalla galassia Civici X. Un movimento che ha come leader il consigliere regionale Andrea Fora e che ha al suo interno alcuni politici (il sindaco di Spoleto Sisti, la consigliera di Città di Castello Bassini i più rappresentativi). Alla vigilia della presentazione dell’evento organizzato per dire “civici di tutto il mondo uniamoci” e per far partire la campagna di tesseramento, si è registrata però una frattura con la sindaca di Assisi e Presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti che, sentendosi “arruolata”a sua insaputa, ha respinto al mittente il tentativo prima con una lettera aperta e poi a voce portando il saluto istituzionale in presenza.
La Proietti ha detto chiaro e tondo che il suo mondo non appartiene ai Civici X. La sua provenienza è più antica: è passata con altri compagni di viaggio per due elezioni vincenti alle comunali. Il Patto Civico che l’ha sostenuta pesa 30 per cento e con Fora non ha nulla a che fare. È ovvio che l’ambito di azione è quello del centrosinistra, come ad Assisi, come in Provincia. Ma basta, niente di più.
Il partito di Agabiti invece è più interessante dal punto di vista politico perché cela molteplici significati e interrogativi. Innanzitutto la chiamata a raccolta di un po’ di sindaci che sono tutti però espressione dei partiti del centrodestra che si spogliano della casacca di Forza Italia, FdI e Lega, per indossare quella di Civitas. Una simile scelta ha un fondamento solo in vista di una ricandidatura in Regione dell’Agabiti e soprattutto della Tesei. Sembra una lotta fratricida nello stesso perimetro. La quarta gamba del centrodestra non appare dunque un valore aggiunto bensì un’operazione aritmetica, il cui risultato resta invariato. A meno che la Tesei, subodorando un’aria non proprio favorevole a una sua ricandidatura, si stia facendo il partitino per contare un po’ e mettere in sicurezza la corsa per il secondo mandato. Ma le domande sorgono spontanee e sono come i grani del rosario: Salvini l’ha già scaricata? E quindi la coppia di fatto Tesei-Agabiti si fa la “cosa” sua? E, soprattutto, i referenti regionali che fanno mentre le due donne si cimentano in una campagna acquisti in giro per l’Umbria spostando “pezzetti” di iscritti?
Certo, aver organizzato la convention di Civitas ad Assisi, municipalità avversa, non è stata una bella pensata, a pochi mesi poi da una doppia disfatta elettorale, se pensiamo che a dicembre grazie all’assisana Proietti il centrodestra non è riuscito a conquistare la Provincia. Forse l’operazione vuole affidarsi alle intercessioni del patrono di Italia, ma sarebbe meglio, come recita un vecchio detto, non mischiare i santi coi fanti.
Una chiosa in conclusione: i civici sono agitati, sia quelli che si collocano nel centrodestra che quelli del centrosinistra, ma oggi il civismo da solo non sembra poter andare da nessuna parte. Senza i partiti, se pur in crisi, ma ancora depositari di zoccoli duri di consenso e di tessere non parrebbe esserci un gran futuro. L’ipotesi politica è quella di percorrere una terza via, quella dell’autonomia, anziché accasarsi di qua o di là? Ma per fare questo ci vuole coraggio. E questo, purtroppo, non si compra da nessuna parte. A meno che l’orizzonte non sia diverso: un futuro in cui Fora e Agabiti si terranno per mano, appassionatamente.