di Gabriella Mecucci
La prima conseguenza del rovescio elettorale del centrodestra in Sardegna è stata la ricandidatura in tutta fretta di Bardi in Basilicata, di Cirio in Piemonte e di Donatella Tesei in Umbria. Giorgia Meloni non era del tutto convinta di queste scelte, ma alla fine ha dovuto piegarsi al peso degli insuccessi e, dopo qualche ora di riflessione, Fratelli d’Italia ha aderito ad un comunicato dell’intero centrodestra dove si annuncia che i due presidenti uscenti guideranno la coalizione anche nelle prossime amministrative di Basilicata, on Piemonte e in Umbria. Il comunicato tace però sul Veneto che è di gran lunga la più importante ragione del contenzioso fra Fratelli d’Italia e Lega.
A Foligno il centrosinistra sembra aver trovato un buon candidato sindaco. Si tratta di Mauro Masciotti, direttore della Caritas, persona molto conosciuta e stimata per il suo impegno nel volontariato. Quanto sarà largo il campo che lo sosterrà dipenderà da un’ampia fase partecipativa. Ma ha qualche possibilità di spuntarla sul primo cittadino uscente, Stefano Zuccarini. Quest’ultimo vinse 5 anni fa con una percentuale netta, ma l’opposizione non uscì dalla contesa con le ossa rotte come accadde a Perugia.. Raggiunse infatti al primo turno il 39 per cento contro il 44 del centrodestra. L’attuale sindaco poi non ha brillato per buon governo e proprio di recente ha superato in materia di filoputinismo Matteo Salvini. Ha infatti concesso patrocinio e sala comunale per proiettare “Il testimone”, una pellicola decisamente filorussa e antiucraina. Come il partito della Meloni, decisamente su posizioni opposte, possa appoggiarlo a cuor leggero è difficile da credere. Masciotti ha buone possibilità di arrivare al ballottaggio: questa è la convinzione diffusa fra le forze politiche. E al secondo turno il risultato non sarebbe scontato. Le campane della Sardegna suoneranno dunque anche in Umbria? Interrogativo questo che non viene cancellato dalle voci di uno strano sondaggio su Perugia, che qualcuno ha subito accreditato come un netto segnale della vittoria prossima ventura di Margherita Scoccia. In realtà appaiono sono solo una manciata di dati gettati nella mischia per fare un po’ di propaganda. Percentuali alcune verosimili altre decisamente farlocche. La realtà è che Il centrodestra, nonostante l’ostentata sicurezza, non starebbe vivendo momenti sereni, soprattutto perché la candidata Margherita Scoccia non sarebbe del tutto convincente.
A Perugia, come a Foligno, il ballottaggio è dunque un obiettivo abbordabile per il centrosinistra. Tanti più voti riuscirà a prendere Massimo Monni, candidato centrista, tantopiù il secondo turno sarà a portata di mano. Ma, una volta raggiunto questo primo obiettivo, il centrosinistra ce la farà a conquistare i voti moderati? E Vittoria Ferdinandi è la persona più giusta per attirarli? E’ stimata in città, ma anche conosciuta per le sue posizioni marcatamente gauchiste del recente passato. Quale dei due aspetti peserà di più? Risposte difficili a domande legittime. Il centrosinistra, comunque, sembrerebbe meglio attrezzato a Foligno che nel capoluogo.
Non c’è smentita possibile invece sul nuovo protagonismo delle donne in politica: da Meloni, a Schlein, a Todde. L’Umbria su questo piano è stata un’antesignana e continua a mantenere ben alta la bandiera. A Perugia, a Orvieto e probabilmente succedera anche in Regione dove potrebbero essere due le candidature al femminile: per il centrodestra Donatella Tesei e per il centrosinistra Stefania Proietti, attualmente sindaco di Assisi.