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di Fabrizio Croce

Una regola non scritta ha fatto sì che negli ultimi decenni, non si facessero comizi in piazza IV Novembre, regola “violata” solo dal “vaffa” di Beppe Grillo. I motivi di questa sorta di “neutralità” sono quelli legati alla sicurezza, al rispetto delle funzioni religiose, all’attenzione verso quel prezioso monumento che è la fontana dei Pisano, e a più generiche ragioni di opportunità. Tanto è vero che è sempre difficoltoso e spesso anche costoso ottenere l’agibilità della piazza per manifestazioni di ogni genere.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo articolo del consigliere comunale civico Fabrizio Croce che illustra i suoi dubbi rispetto allo svolgimento del comizio di Meloni a Piazza IV Novembre.
di Fabrizio Croce
La decisione di spostare il comizio di Giorgia Meloni da un parco cittadino, periferico ma ineguagliabile per requisiti logistici, accessibilità e sicurezza, a Piazza IV Novembre, prestigiosa e densa di significati per Perugia, ma per molti versi scomoda, suscita perplessità, inquietudine e una giustificabile malizia.
Lo penso da cittadino, rappresentante delle istituzioni politiche e, guarda caso, organizzatore di eventi.
Quella piazza è centrale nella geografia e storia della città ed in modo ricorrente ha ospitato orazioni e riti solenni officiati dagli “idoli” di turno, da figure e simboli di cui i cittadini avevano in qualche modo subito la fascinazione e cui le autorità ritenevano di dover offrire il palcoscenico migliore, che fosse la loggia posta all’ingresso della Sala dei Notari, un più pratico palco coperto o la nuda piazza: solo nell’ultimo secolo è accaduto con Mussolini, Togliatti, Ingrao, Arafat, Ralf, Beppe Grillo e persino con un gigantesco gianduiotto.
Generalmente, però, nella storia recente della città questioni di opportunità (in primis la presenza incombente della Cattedrale, ma anche le valutazioni della Sovrintendenza) hanno suggerito l’utilizzo meno invasivo della vicina Piazza della Repubblica o di altre aree cittadine più facili da circoscrivere e governare.
Per i comizi elettorali, poi, anche se il regolamento comunale non mi pare che lo vieti espressamente anche se riserva una specifica disciplina agli spazi da adibire a tale funzione, credo di poter dire che la “neutralità” di Piazza IV Novembre da un paio di decenni fosse contenuta in una “legge non scritta”, infranta solo da quel “genio della sregolatezza” di Beppe Grillo nel 2013 ed al culmine della stagione del “Vaffa…”.
Ad esempio, Matteo Renzi in odore di 40% fu contenuto a fatica nell’aula magna del Centro Capitini, Matteo Salvini fu collocato in Piazza Italia alla vigilia dello sfracello elettorale di Donatella Tesei alle ultime elezioni regionali e, prima di loro, acclamati leader politici si erano accontentati di ben altre piazze.
Nel frattempo, poi, prima ancora della Pandemia è intervenuta la famigerata “Circolare Gabrielli” a regolamentare eventi nelle piazze pubbliche, costringendo da 5 anni Umbria Jazz ad allestire autentici “recinti” per il pubblico ridotto a bestiame da circoscrivere e una manifestazione altrettanto sentita e di alto valore simbolico come il 1 Maggio, Festa dei lavoratori, ad emigrare nei parchi periferici per gli elevati costi necessari ad adempiere alla modalità di allestimento imposta.
Tutto ciò premesso, la vicenda in questione, ammesso che l’Amministrazione Comunale ne abbia fatto oggetto di espressa delibera come indicherebbe la normativa nazionale, lascia più di un dubbio.
Se lo spostamento è stato dettato pragmaticamente dalle previsioni del tempo, essendo già stata predisposta la Sala dei Notari nella peggiore delle ipotesi, sorge spontaneo pensare che Piazza della Repubblica non è poi così lontana.
Se lo spostamento è stato deciso in virtù di una deroga o di una eccezione alla normativa anti-terrorismo vigente, sorge spontaneo chiedersi perché non è stata riservata altrettanta elasticità e disponibilità di fronte alla mozione urgente che abbiamo presentato in Consiglio Comunale all’indomani della calendarizzazione delle Elezioni anticipate circa l’opportunità di individuare sedi di seggi elettorali alternative alle scuole, per non interrompere l’anno scolastico appena iniziato.
Infine e quale che sia la causa dello spostamento, qualcuno si è degnato di avvisare il parroco che la Messa in Cattedrale prevista alla stessa ora potrebbe subire qualche fastidioso rumore di fondo ?
Che alla base di questa storia vi sia ignoranza (delle norme scritte e di quelle non scritte) o arroganza (quella che viene dal potere acquisito e quella alimentata dai sondaggi) ai cittadini poco importa, l’unica certezza è che ad oggi le regole della democrazia, da qualunque latitudine le si voglia leggere, non prevedono l’incoronazione di un/una sovrano/ a…