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di Rita Boini

Nadia Marini Cancelloni è al comando – amministrativo, legale e operativo – di Innovazione, azienda con sede a Magione; di fatto si occupa di una flotta di 350 mezzi attrezzati per il trasporto merci di ogni genere, molti refrigerati e mirati al settore alimentare ma non solo, ma anche automobili particolari, come auto di rappresentanza. Camion refrigerati, furgoni di varie dimensioni, semplici rimorchi ma attrezzati, minivan da nove posti, auto di lusso di vario genere. Tutti mezzi che vengono noleggiati senza autista e risolvono i problemi di chi non può tenere un mezzo attrezzato e costoso solo per servirsene saltuariamente, mentre può prenderlo in affitto all’occorrenza.

L’IMPRENDITRICE ALLA GUIDA DI INNOVAZIONE
Innovazione è parte di una holding, Fa.Si, che comprende anche un’azienda editoriale, Orizzonte, di cui è sempre Marini Cancelloni la responsabile legale e amministrativa e che pubblica l’omonima rivista cartacea e online, destinata al settore ho.re.ca, cioè ai professionisti dell’industria alberghiera, della ristorazione e dei bar. La terza azienda della holding è infatti Cancelloni food service, la prima delle tre ad essere nata, leader in Italia centrale nel settore della distribuzione all’ingrosso rivolta a ristoranti, alberghi, strutture ricettive e bar ma anche a comunità.

LA GAVETTA PRIMA DI ENTRARE IN AZIENDA
 

Fa.Si. sta per Fabio, che poi è marito di Nadia, e Simona, figli del fondatore della Cancelloni, Domenico, che partendo da una macelleria e alimentari aperti nel 1962 a Magione con la moglie Imperia (l’azienda ha sempre dato spazio alle donne, a quelle di famiglia ma anche alle dipendenti) ha creato un piccolo impero. “Mio suocero – spiega Nadia – mi ha dato fiducia ma ha anche preteso molto. La prima cosa che ha fatto, condizione indispensabile per entrare in azienda, è stata di obbligarmi a fare una dura gavetta all’esterno, ho lavorato come dipendente in uno studio di commercialisti. Qui ho messo a frutto i miei studi di Ragioneria, sono ragioniera come mio marito Fabio”.


LA FAMIGLIA D’ORIGINE TRA AFFETTO ED EDUCAZIONE RIGOROSA
 

“Io e mio marito Fabio ci siamo conosciuti sui banchi di scuola, la scuola per ragionieri di Olmo messa su dall’indimenticato don Dario insieme al complesso scolastico che all’epoca era innovativo e molto apprezzato. Mi piaceva studiare ma non ho potuto continuare l’università. Io sono nata e cresciuta a Perugia, in piazza Morlacchi per l’esattezza, ma la mia famiglia era modesta e non aveva grandi mezzi economici, solo quanto bastava a vivere con dignità. 

Papà era operaio ai Monopoli di Stato, mamma sarta in casa. In più il papà si è ammalato quando avevo 14 anni ed è venuto a mancare quando ne avevo 22, una cosa che ha reso la mia adolescenza e giovinezza un periodo privo di allegria. Ho avuto però molto amore, da tutta la famiglia, da papà malgrado i suoi problemi di salute, l’appoggio incondizionato della mamma, sempre punto di riferimento morale e affettivo forte, e un grande affetto dai nonni paterni che vivevano in casa con noi. La mia famiglia di origine poi mi ha dato un’educazione solida, basata su principi morali ben precisi, sono stata educata al rigore, all’impegno, alla serietà”.

IL MARITO E UN AMORE INIZIATO SUI BANCHI DI SCUOLA
 

“Fabio è entrato nella mia vita quando avevamo tutti e due 17 anni ed aravamo compagni di scuola, nella stessa classe, lui per certi versi è l’esatto contrario di me: quanto io tengo i piedi per terra, amo i numeri e i dati e mi attengo a essi tanto Fabio è creativo e ricco di fantasia. Innovazione nasce anche da questo, io mi sono impegnata sempre molto ma l’idea è venuta a Fabio, e si è dimostrata vincente. La Cancelloni ha una storia sua, della quale ho fatto parte anche io, una volta finita la mia gavetta, tra l’altro nel 2005 mio suocero e gli altri due soci si sono divisi, mentre il mondo stava cambiando, compresi gli usi legati al gestire i banchetti”. 


L’IDEA VINCENTE DI FABIO DIVENTA BUSINESS

“Noi fornivamo, come Cancelloni, i primi organizzatori di catering, un’attività ora normale ma all’epoca proprio all’inizio. Fabio ebbe l’idea: togliere due camion refrigerati, almeno nel fine settimana, quando non viaggiavano per fornire i clienti, dalla disponibilità della nostra distribuzione e darli in uso a chi si riforniva da noi per il catering, in modo che questi clienti avessero un mezzo adeguato per portare i pasti confezionati con gli ingredienti acquistati da noi. 

L’idea ha avuto grande successo, nel 2006 è nata Innovazione e io ho avuto l’incarico di amministratore unico: fino al 2011 ho continuato a lavorare anche in Cancelloni, ma dal 2012 sono solo in Innovazione. Una scelta dovuta al fatto di dover seguire i nostri due figli ormai grandi, tenuti da piccoli da persone fidate con l’aiuto della mia mamma, che è venuta a Magione per stare vicino a noi. Mamma che poi si è ammalata e io ho voluto seguirla da vicino e di persona fino all’ultimo. Impegni di famiglia ma anche aziendali: Innovazione partita con due camion è diventata un’azienda con una sua identità nel settore dell’automotive”.

CRISI COVID: DAL TRASPORTO ALIMENTARE A QUELLO DEI VACCINI
 

“Abbiamo una flotta di 350 mezzi e abbiamo avuto nel 2021 un volume d’affari di tre milioni, le previsioni sono di un aumento di mezzi e di fatturato. Un lavoro non semplice, se il mondo di Cancelloni e Innovazione è molto al femminile quello esterno, con cui mi devo rapportare per lavoro, è molto al maschile . Sono stata aiutata da due mie caratteristiche che mi hanno condizionata fin dal 1984, al mio ingresso in Cancelloni, dove a lungo mi sono occupata di contabilità ma anche di rapporti con i fornitori: l’amore per i numeri e il fatto che mi piace avere contatti umani. 

Ora, a 59 anni, dopo 34 anni di matrimonio e due figli anch’essi con una visione dell’azienda come patrimonio di famiglia, culturale e di radici prima di tutto, continuo a fare progetti di lavoro e ad affrontare i problemi che via via si presentano. Nel periodo del lockdown abbiamo rischiato di tenere i mezzi fermi, visto il blocco dei flussi turistici, la chiusura temporanea dei ristoranti e la chiusura totale o parziale delle attività dei nostri clienti, ma siamo invece riusciti a gestire la difficoltà. I nostri mezzi refrigerati sono stati infatti dati a noleggio per il trasporto di vaccini e medicine. Puntiamo a un aumento costante di flotta e fatturato, confrontandoci sempre con la realtà e il mondo che cambia”.