di Gabriella Mecucci
Grande stagione teatrale quest’anno al Cucinelli. Molti gli spettacoli da segnalare, ma tre su tutti. Il primo è quello con cui si apre il cartellone e che andrà in scena l’8 ottobre: si tratta di “Raffaello, il figlio del vento”, prodotto da Teatro Stabile dell’Umbria, autore e attore quel geniaccio di Matthias Martelli – un racconto appassionante della vita del grande – qualcuno dice il più grande – pittore. Il secondo straordinario spettacolo è quello che vedrà l’ormai novantenne Glaudo Mauri portare in scena il “De Profundis” di Oscar Wilde. Un’opera straordinaria, forse la più bella dello scrittore inglese, per un attore sublime. La potremo apprezzare il 25 ottobre. Il terzo appuntamento da segnalare è quello col quale si concluderà la stagione il 28 e il 29 aprile e cioè “Traviata. Ti meriti un futuro migliore”. Una rivisitazione teatrale affascinante dell’opera di Verdi da parte di uno dei più celebri teatri di Parigi: il “Théatre des Bouffes du Nord”. Sotto questa forma la lirica approda al Cucinelli come del resto aveva promesso Federica Cucinelli un anno fa.
Il cartellone di Solomeo è stato presentato nel corso della conferenza stampa da lei, dalla figlia Carolina e dal direttore dello Stabile Nino Marino. Se i tre citati sono gli spettacoli più attesi, ce ne sono anchde altri di gran qualità. C’è il “Tango delle capinere” di Emma Dante il 6 e il 7 dicembre e il 19 gennaio “La Cenerentola di Zaches”, teatro e danza. E poi il 2025 proseguirà con “Iliade, il gioco degli dei” con Alessio Boni e Antonella Attili. Una grandiosa opera che racchiude “tutti semi del tramonto dell’Occidente”. Andrà in scena il 21 e il 22 gennaio.
Da ricordare inoltre due capolavori internazionali. Il primo ad arrivare a Solomeo – il 21 febbraio – è “Boston Mariage”, il divertentissimo lavoro teatrale di David Manet – premio Pulitzer 1984 e più volte nominato agli Oscar per le sue sceneggiature cinematografiche. Il secondo capolavoro internazionale – il 2 marzo alle 17,30 – è la grande danza con “The idiot”, una trasposizione del romanzo di Dostoevskij ad opera del giapponese Saburo Teshigawara, Leone d’oro alla carriera alla Biennale del 2022.
L’altro appuntamento straordinario è “Pinocchio” realizzato dalla Compagnia Carlo Colla & figli, il più antico e blasonato teatro delle marionette. Uno spettacolo per tutti: dai quattro anni in su, godibile nei pomeriggi (ore 17,30) di sabato e Domenica, 22 e 23 marzo.
La Regione e i bluff sugli investimenti a sostegno dello sviluppo dell’Umbria