di Antonella Valoroso
Lo scorso 16 ottobre, all’Istituto Italiano di Cultura di New York, nel cuore dell’Upper East Side, è stata inaugurata la “Settimana della lingua Italiana nel mondo” e la città di Perugia, rappresentata dall’Università per Stranieri e dalla Fondazione Ranieri di Sorbello, ha avuto un ruolo di primissimo piano.
Il prezioso contributo dell’Università per Stranieri alla promozione e alla diffusione della lingua italiana nel mondo è stata sottolineato dal direttore dell’Istituto:“Perugia sta facendo un lavoro straordinario -ha dichiarato il prof. prof. Fabio Finotti- nel creare un ponte tra gli studenti italiani e internazionali e nel formare studenti e docenti che diventano poi ambasciatori in tutto il mondo della varietà e alla ricchezza della cultura italiana”.
Il tema scelto per la XXIII edizione della manifestazione è stato “L’italiano e la sostenibilità”, e a discutere di lingua italiana e di sostenibilità nelle sue tante possibili declinazioni sono stati davvero in tanti.
Il Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele ha osservato che “la cultura della sostenibilità ci appartiene da sempre giacché, prima ancora che esistesse questo termine, la necessità di evitare sprechi e di valorizzare le materie prime più modeste aveva creato nell’Italia contadina una vera e propria sostenibilità ante litteram, mentre oggi, grazie al progresso e alla ricerca, siamo tra i primi in Europa nel campo dell’economia circolare”. Il Console Di Michele ha inoltre rimarcato la necessità di fare squadra per realizzare un’efficace promozione della lingua italiana come lingua di cultura sia nelle scuole italiane all’estero che attraverso corsi di lingua online, come quelli offerti dall’ateneo perugino.
Il concetto di sostenibilità della lingua italiana e del suo insegnamento è stato ulteriormente approfondito dal prof. Roberto Dolci, docente di Linguistica e Glottodidattica all’Università per Stranieri, che ha toccato un punto fondamentale: “Apprendere l’italiano deve essere un piacere, e bisogna trovare le condizioni migliori perché questo accada, anche perché l’educazione linguistica, per sua natura, è educazione alla tolleranza e alla pace”.
L’intervento del prof. Valerio De Cesaris, rettore dell’UniStraPg, si è invece concentrato sulla sostenibilità nelle relazioni internazionali attraverso una riflessione storico/politica sui principali snodi della storia europea dal secondo conflitto mondiale ai giorni nostri. “La guerra è insostenibile per il pianeta – ha argomentato De Cesaris – ed è la manifestazione più estrema dell’insostenibilità delle relazioni internazionali e ambientali. Come antidoto ai venti di guerra che da più parti ci assalgono è pertanto necessario rafforzare la diplomazia culturale, per costruire ponti, superare la logica della guerra e fare in modo che la logica del dialogo prevalga su quella dello scontro”.
La partecipazione all’evento da parte della Fondazione Ranieri di Sorbello e della sua “gemella” americana, la Sorbello Foundation, si è dal canto suo caricata di un particolare significato poiché quest’anno ricorre il settantesimo anniversario di un evento storico per i rapporti Italia-Usa: il ritorno negli Stati Uniti di Uguccione Ranieri di Sorbello quale addetto culturale presso l’Ambasciata italiana con il compito di gestire l’ufficio informazioni presso il Consolato Generale d’Italia a New York.
Correva l’anno 1953 e finalmente la diplomazia culturale si rimetteva in moto. E così Uguccione Sorbello, dopo avere servito con onore nell’esercito alleato durante la guerra di liberazione -meritandosi ben due medaglie al valore- tornava in USA, dove si era formato negli anni trenta del Novecento, e si apprestava a compiere una nuova fondamentale missione: ricostruire l’immagine dell’Italia quale paese moderno e democratico in grado di giocare un ruolo di primo piano tra le potenze occidentali.
"La nostra Fondazione -ha dichiarato il prof. Ruggero Ranieri, presidente delle due fondazioni- ricorda con orgoglio come 70 anni fa Uguccione Ranieri di Sorbello, su incarico del governo italiano, raccoglieva i fili di una diplomazia culturale essenziale per far conoscere al mondo americano la nuova Italia democratica che stava risorgendo dal disastro della seconda guerra mondiale”.
La figura di Uguccione Ranieri di Sorbello è stata ricordata attraverso un video-ritratto, in cui Ruggero Ranieri ne ha tratteggiato la complessa personalità, e con una presentazione messa a punto da chi scrive per illustrare l’impegno di Sorbello nella tutela del paesaggio e dei centri storici.”. Silvana Mangione, Vice-segretario generale della CGIE per i Paesi Anglofoni extraeuropei, ha invece toccato un tasto assai dolente, quello della scarsità dei finanziamenti destinati alle attività culturali da parte del governo italiano: “Noi lavoriamo e, se necessario, litighiamo con il parlamento per difendere l’italiano nel mondo perché, parafrasando Primo Levi, siamo convinti che la lingua sia la storia di un popolo e che l’investimento in cultura sia il più importante di tutti. Purtroppo a tutt’oggi siamo ancora in attesa delle decisioni del governo per quanto riguarda i finanziamenti destinati alle scuole italiane all’estero. Eppure dovrebbe essere evidente che per valorizzare la cultura e l’economia di un paese bisogna innanzitutto sostenerne la lingua”.
A sostenere il suo discorso, e a chiudere il dibattito cone le sue riflessioni, è poi intervenuto Anthony Tamburri, Dean del John D. Calandra Italian American Institute: “La lingua italiana è un organismo vivo. Quando si perde la lingua, come è accaduto a generazioni di immigrati italiani in America, si perde la propria identità e oggi più che mai bisogna impegnarsi per ricucire questo strappo e far scoprire agli italodiscendenti la bellezza e il valore dell’italiano come lingua di cultura”.