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A Perugia i consultori sono in via di estinzione: quello di via Venti Settembre è chiuso perché l’edificio è fatiscente, mentre a Madonna Alta è attualmente inutilizzabile per lavori in corso dello stabile che lo ospita. Un intervento questo che arriva con grave ritardo: per un lungo periodo la situazione in cui veniva erogato il servizio era indecorosa. Questa situazione costringe le donne a ricorrere ad altre strutture per fare screening programmati
importanti quali quello per carcinoma della cervice dell’utero.

SANITA’ UMBRA, CRISI DEL SISTEMA. DOSSIER SU COSA NON FUNZIONA

La denuncia proviene dalla lista civica “Per la sanità pubblica”, in appoggio alla candidata Vittoria Ferdinandi, che – in polemica con alcuni rassicuranti interventi di Tesei – ricorda che la Regione ha previsto inoltre per Perugia solo due Case di Comunità, mentre sulla base della legge nazionale (una ogni 50mila cittadini) ce ne dovrebbero essere almeno tre visto che il Comune ha 160mila abitanti.
La lista chiede che i consultori tornino almeno ad essere otto come in passato, che vengano dotati di strutture e personale adeguato agli standard ministeriali, che siano riqualificati spazi e attrezzature e che vengano prolungati all’intera giornata e settimana gli orari di apertura.
Quanto alle Case di Comunità la lista chiede che arrivino a tre. Denuncia inoltre il rischio che queste possano essere “sotto standard” sia di personale infermieristico sia di medici di famiglia e di pediatri, nonché di ambulatori specialistici e diagnostici per patologie di elevata frequenza e per il monitoraggio della cronicità (cardiologia, pneumatologia, diabetologia, riabilitazione). Se non ci si muoverà nella direzione di aumentare e
qualificare queste servizi – sostiene la lista “Per la sanità pubblica – si verificherà una ulteriore crescita delle liste d’attesa.