di Giampiero Rasimelli
Foto ©Fabrizio Troccoli
All’atto del passaggio della proprietà dell’A.C. Perugia nelle mani del gruppo argentino capitanato da Xavier Faroni, Passaggi Magazine aveva promesso, dando il benvenuto ai nuovi investitori, di restare vigile sulle vicende del Grifo, martoriato da troppe delusioni che hanno sempre frustrato le aspettative e l’orgoglio della tifoseria perugina. Il Grifo ha una grande storia, non è una squadra di calcio priva di passato e dopo tanti anni il suo riscatto non è una operazione facile, ha bisogno di solide basi societarie e finanziarie, di risultati ragionevolmente rapidi e di un piano industriale e sportivo capace di reggere il sogno calcistico dei tifosi e della città, nel calcio di oggi.
Per questo, insieme al benvenuto ai nuovi proprietari, avevamo proposto subito una serie di interrogativi ripromettendoci di verificare in corso d’opera atti e risposte dell’azione societaria conseguenti alle dichiarazioni e alle intenzioni manifestate dal 7 settembre 2024 in avanti.
Un primo riepilogo dei fatti non è confortante e lascia aperte molte preoccupazioni:
Come prevedibile l’idillio col vecchio Presidente Santopadre non è mai nato, al di là di qualche fotografia e del corto giro di valzer del suo ruolo di Presidente onorario. Ma anche l’imprenditore umbro Ricci ha lasciato la società dichiarando, in sostanza, di non riconoscersi nelle modalità e negli obbiettivi delle azioni condotte dalla proprietà.
Anche la gestione sportiva ereditata dalla vecchia società, alla fine, si è rivelata del tutto carente, l’allenatore è stato esonerato e il nuovo, Zauli, seppure molto esperto, ha il suo da fare per tenere a galla una squadra che, secondo il parere di molti, ha molte difficoltà strutturali e non fa intravedere (saremmo felicissimi di sbagliare!) una stagione tranquilla e tantomeno lanciata verso il futuro.
Il Presidente Faroni nella recente lettera scritta ai tifosi ha denunciato la situazione preoccupante che ha trovato nella società che fu di Santopadre, tanto dal punto di vista finanziario che strutturale
Al di là delle dichiarate intenzioni non abbiamo ancora conosciuto un piano industriale, finanziario e sportivo che possa dare corpo alla volontà più volte espressa di dare solidità e prospettiva all’ A.C.Perugia.
Il Presidente Faroni nella citata lettera dice che la nuova proprietà ha già dovuto intervenire finanziariamente oltre quanto concordato al momento del passaggio di proprietà, per far fronte alle serie criticità emerse ad una più attenta valutazione delle carte dopo l’assunzione della responsabilità societaria e ci annuncia anche che altri corposi interventi saranno necessari. Afferma anche che la nuova proprietà farà investimenti aggiuntivi adeguati per far fronte alle criticità registrate e conferma il suo pieno impegno per il Perugia Calcio, per riportarlo nelle posizioni che gli competono.
Al di là della conferma dell’impegno verso il Perugia, però, queste dichiarazioni lasciano molte preoccupazioni. Che la gestione Santopadre fosse diventata da tempo un estenuato bluff lo sapevano tutti, è abbastanza sorprendente che se ne accorga oggi chi ha condotto una due diligence approfondita prima dell’acquisto. Par di capire che questi necessari investimenti aggiuntivi ritarderanno inevitabilmente il progetto di rilancio del club, che peraltro, insisto, ancora non conosciamo. Mentre sappiamo benissimo che la squadra avrà bisogno di rinforzi a gennaio per condurre, se non altro, una stagione di transizione senza ulteriori scosse e/o rischi. E sappiamo anche che ogni serio proponimento di rilancio del Grifo passa per l’ottenimento al più presto della Serie B, una questione non solo sportiva ma basilarmente economica. E dove sono, chi ci dice quali sono gli investimenti disponibili per questa operazione oltre quelli aggiuntivi necessari per tappare i buchi della vecchia gestione ? Dare solidità e prospettiva al grifo è intimamente connesso a tale questione …. ma non troviamo (per il momento, si spera) tracce che ci portino credibilmente in questa direzione ! E non c’è nemmeno traccia del suggestivo progetto dell’Hub europeo per calciatori argentini, che, tra l’altro, dati i vincoli normativi e regolamentari, richiederebbe un lungo tempo a disposizione per diventare produttivo e di conseguenza investimenti con rendimento differito nel medio-lungo periodo.
Qualcuno ha immaginato di fare un investimento così complesso con un margine di risorse molto ristretto ? il classico passo più lungo della gamba ? non vogliamo credere che sia così, anche se tutti i primi segnali ci lasciano perplessi e preoccupati … vorremmo solo avere chiarezza, risposte chiare e progetti chiari. Sappiamo che il percorso dell’A.C. Perugia è difficoltoso, lungo e che non si deve sognare con gli occhi rivolti alle glorie del passato. Ma la chiarezza delle azioni e degli obbiettivi si deve legittimamente pretendere. Non può bastare l’apertura, apprezzata, del canale Whatshapp, bisogna comunicare quel che i tifosi e la città vogliono sapere senza illusioni, di quale emergenza e di quale entità stiamo parlando ? Quale realistico piano industriale per il Perugia Calcio ? quale base finanziaria può sostenerlo ? Di fronte a queste risposte realistiche si potrà conquistare la fiducia dei perugini, tifosi, città, Istituzioni. Non è diffidenza, non è un cedimento alle voci incontrollate che si sono rincorse in queste settimane sulla credibilità dell’attuale proprietà dell’A.C. Perugia e che noi nemmeno prendiamo in considerazione. Al contrario, è l’espressione di una volontà di collaborare a costruire un clima positivo intorno a questo progetto che vorremmo, appunto, ci fosse meglio spiegato, in trasparenza e proprio di fronte alle difficoltà riscontrate che il Presidente Faroni ha denunciato.
Vogliamo chiudere queste riflessioni con un ragionamento positivo. La SIR Perugia Volley, a suo tempo, rilevò la pallavolo perugina da una situazione molto difficile. Il Presidente Sirci le dette subito un progetto ambizioso e una reale e progressiva solidità economica che trascinò poi una mobilitazione di sponsor senza precedenti in Umbria e non solo. Oggi la SIR ha un profilo di livello mondiale e uno dei budget più alti della pallavolo internazionale, ogni stagione costa circa 6/8 milioni di euro. Il progetto è stata la prima forza della SIR, un vanto della città e della regione alla quale auguriamo tantissimi successi e lunga vita.
Ora, facendo le dovute differenze sportive, chi acquista oggi una squadra come il Perugia in serie C sa che il costo della stagione si aggira intorno ai 5 milioni di euro. Perugia è una città in cui la cultura sportiva e di economia dello sport è tale che non è difficile fare i conti per sapere quanto, più o meno, possa costare l’investimento per il rilancio del Grifo e quali vincoli e problemi si debbano affrontare, oltre le sorprese denunciate dal Presidente Faroni. Ma Perugia sa anche valutare quale deve essere la forza di un progetto per rendere credibile una tale prospettiva. Anche per il Grifo il progetto deve essere la prima pietra di un percorso virtuoso, poi si vedrà dove si potrà arrivare. La solidità non può essere un desiderio, va costruita concretamente e questo misurerà ogni ambizione. Noi attendiamo fiduciosi e vigili le risposte che il Presidente Faroni darà ai tifosi e alla città.