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di Giampiero Rasimelli
Foto ©Fabrizio Troccoli

Secondo un sondaggio SWG reso pubblico in questi giorni, Stefania Proietti è terza (col 53%) nella graduatoria dei Presidenti di Regione più apprezzati dai cittadini del proprio territorio. Un giudizio lusinghiero, per quanto possano essere volatili i sondaggi. Un fatto non scontato se si guarda a questi primi 7 mesi di lavoro della nuova maggioranza alla guida della Regione. Una cosa che colpisce, se si pensa alle difficoltà oggettive affrontate e alla quantità di attacchi durissimi portati dall’opposizione di destra e diretti principalmente alla sua persona.

Un fatto che non può non meritare una nota politica da parte di Passaggi Magazine. Abbiamo più volte cercato di sottolineare come questa strategia di scontro frontale impostata dalla destra ci sembrasse debole e di corto respiro. Si è fatta una difesa strenua e chiusa dell’operato della passata Amministrazione Regionale e del Comune di Perugia, si è cercato di suscitare la rivolta fiscale di fronte alla manovra finanziaria approvata dalla Giunta Regionale in materia di bilancio con occhio ai problemi della sanità, negando la crisi e lo stato dei conti della sanità regionale, si è detto che le elezioni di Assisi sarebbero state un referendum sull’operato della Sindaca Proietti, su Perugia si è tentato di dire che la causa del mancato finanziamento delle opere relative al nodo stradale di Perugia fosse colpa dell’atteggiamento della Giunta Comunale, così come colpa di Perugia e della Regione sarebbe stato il mancato aggancio alla linea di Alta Velocità per lo scarso sostegno dato alla costruzione della stazione di Creti in Toscana.

Il risultato di tutto questo bailamme è stato che la Ferdinandi ha conquistato a giugno 2024 il Comune di Perugia col 52% dopo 10 anni di governo della destra. Che nel novembre 2024 la Proietti ha strappato la Regione alla destra col 51%. Che la manovra finanziaria proposta dalla Giunta Regionale a gennaio è andata in porto, riveduta e corretta come è giusto. Che la sfida della Proietti e di Stoppini ad Assisi è stata vinta senza appello e con i civici della Presidente e del candidato Sindaco quasi al 20%. Che il Governo Nazionale (Ministro Salvini) ha cancellato i fondi stanziati da Draghi sul nodo di Perugia. Che la Regione Toscana e il suo Presidente si sono opposti in modo vibrante al progetto Creti. E adesso … Stefania Proietti è la terza Presidente più gradita d’Italia, prima tra quelli del centrosinistra, col 52%. Se si pensa poi che i primi due in graduatoria nel sondaggio SWG sono leghisti (Zaia in Veneto e Fedriga in Friuli) e il quarto, dopo la Proietti, è Occhiuto di Forza Italia in Calabria, lo smacco in particolare per Fratelli d’Italia è molto consistente.

Queste non sono opinioni, sono fatti. Il bottino della destra non è magro è inesistente. Eppure non pare esserci nessun cambiamento di strategia. Quelli che hanno perso e riperso sono ancora tutti lì, con la convinzione che i cittadini non abbiano capito le loro realizzazioni, le loro proposte, il loro modo di governare. “La droite c’est moi” (la destra sono io, oppure siamo noi!) forse dicono parafrasando il Re Sole, ma in realtà è notte fonda … “eppur nulla si muove” al contrario di quanto diceva Galileo ragionando della rotazione della terra intorno al sole. 

Si avvertono mugugni a destra, tanti mugugni, ma nessuna contestazione vera di fronte ad una stagione così perdente. Sino a quando non cambieranno volti e contenuti della destra in Umbria sarà difficile che questa possa tornare ad essere realmente competitiva. L’unico vero aggancio che ha questa classe politica è il Governo Nazionale, finchè reggerà. Ma indipendentemente da questo finchè la destra non saprà dare risposte alle esigenze reali degli umbri e finchè non saprà dare segni di reale innovazione nei dirigenti e nella cultura politica, difficilmente potrà tornare ad avere successo. Se il destino politico della destra si identificherà solo con quello dei suoi attuali dirigenti a breve è veramente difficile predire un futuro roseo per i conservatori umbri.

Del centrosinistra si potrà dire tutto, è legittimo. Ma non si potrà negare che al contrario della destra abbia saputo misurarsi in profondità con il rinnovamento della classe politica e anche dei contenuti programmatici, basta vedere le analisi e le proposte con le quali sono andate in campagna elettorale prima la Ferdinandi e poi la Proietti, cui evidentemente i cittadini hanno dato fiducia. Una fiducia fortemente confermata in tutti questi mesi e non solo dal sondaggio SWG. La destra non ha capito che la determinazione con la quale la Proietti ha affrontato la sfida della sanità, anche nei momenti di confusione e di legittima critica, alla fine è stata molto apprezzata. 

Questo impasse della destra non deve però illudere il centrosinistra. I cittadini sono in difficoltà, sono arrabbiati o delusi, c’è una crisi di speranza. Il centrosinistra, la Presidente Proietti e la Sindaca Ferdinandi devono sapere e sanno benissimo che la gente apprezza il loro entusiasmo e la loro determinazione, dalla quale si aspettano risultati concreti e progetti per il breve e per il medio periodo. Questi risultati e solo questi possono ricostruire la speranza e la fiducia. Sanno benissimo che l’unità dell’alleanza è stata ed è un valore che deve servire per costruire e per guardare al futuro. Sanno benissimo che l’apertura al civismo è stata un bene, un valore aggiunto che oggi si deve tradurre in aumento della partecipazione e nell’attrazione e il coinvolgimento delle competenze di varia natura  che tengono a questi nostri territori e voglio contribuire al loro rilancio. Le carte per continuare ad essere vincenti sono l’intelligenza, la passione, la concretezza, l’innovazione e il progetto.

Nei prossimi giorni, come Assciazione (neonata) Perlumbria e come Passaggi Magazine cercheremo di dare un contributo positivo a questa sfida culturale e politica, in modo aperto e senza nessuna chiusura. Presenteremo alla Presidente Proietti e alla Sindaca Ferdinandi 2 libretti uno sui Trasporti e uno sulla Sanità, alla cui redazione ha concorso un considerevole numero di professionisti, ricercatori ed operatori di prestigio regionale e nazionale. Sono due aree tematiche su cui sono aperte due importanti e strategiche vertenze per l’ Umbria col Governo Nazionale innanzitutto, ma anche importanti processi di scelta, riorganizzazione e progettazione che debbono coinvolgere tutta la regione e tutta la capacità di innovazione che siamo e saremo in grado di mettere in campo.

La nostra ambizione e’ quella di dare un contributo all’apertura del confronto e ad una vasta mobilitazione. Chissà che non sia anche l’occasione, come lo fu negli anni 60 e in qualche occasione degli anni 70, di aprire una interlocuzione e perchè no, un impegno comune con un resuscitato centrodestra o con pezzi di esso?