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di Walter Patalocco

L’impegno, adesso, è rivolto anche alla preparazione della logistica e delle attrezzature per la marcia su Perugia. Specie ora che ha trovato il nome da applicare sopra le X che temporaneamente comparvero sul simbolo di Alternativa Popolare, insieme alla scritta “Sindaco di Perugia”. Già con solo le X per Bandecchi&Co. l’annuncio di aver deciso di candidare una lista di Alternativa Popolare a Perugia e alle regionali era tanto importante. Tanto è vero che per dare la buona novella convocò all’uopo una conferenza stampa urgente nell’aula consiliare di Palazzo Spada. Era un sabato all’ora di pranzo. Ma alle 14 i giornalisti ternani erano tutti lì. Conosciuto l’argomento alcuni preferirono andare a mangiare un boccone con la famiglia, tirandosi appresso gli strali e qualche “frase ad effetto” da parte del sindaco. Fu l’innesco di una
tensione che portò poi ai famosi spintoni in piazza con il capo ufficio stampa della Giunta comunale di Terni (ora trasferito in un ufficio che si occupa di sport). Le X sul simbolo diventano “Baiocco”, Davide Baiocco che si propone quale prossimo sindaco di Perugia. Ex calciatore del Grifo, Juventus, Catania, Brescia e compagnia cantante, ora è “imprenditore”.
Pancia a terra e pedalare, quindi è la parola d’ordine per l’esercito dei bandecchiani che da Terni, dove le elezioni le hanno stravinte, vogliono estendersi a macchia d’olio verso il resto dell’Umbria a partire ovviamente da Perugia. Lui, Stefano Bandecchi non poteva candidarsi a successore di Andrea Romizi (colpa di un politica burocratizzata che frena iniziative innovative e coraggiose), ma a prendere la sedia della presidente Tesei sì. Poi ad incompatibilità e ammennicoli vari – tutti blà, blà, blà che fanno solo perdere tempo, dice lui – ci si penserà, anche perché la cosa non gli appare così complicata da gestire. Si è visto a Terni: due lettere di dimissioni e via. Ma ancora la questione non è chiusa.
Bandecchi a Terni, e in Umbria, Baiocco a Perugia sarebbe il trionfo di Alternativa Popolare, dello stesso Bandecchi e anche di Eupalla, come diceva Gianni Brera. La componente tifo calcistico ha – come si dimostra – il suo peso nella politica in un’Umbria, che non è come una volta terra di santi, artisti, capitani di ventura e poeti. Una componente a volte decisiva, una decorazione al valor calcistico. Tanto per dire: il coordinatore regionale di AP, che poi sarebbe anche il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore – almeno quando si presenta sui social – esibisce il doppio cognome: Lorenzo Capotosti ForzaFere. A dir la verità, è più fascinoso il “Viendalmare” di Paolo Villaggio.
E si va. Un sondaggio dà a Bandecchi&Co, il 10% di consenso a livello regionale, il 12% su Perugia. Certo se si considera che il primo sondaggio a Terni dette il 3%… “Nessuno abbia paura – imbonisce Bandecchi in uno dei sermoni che quotidianamente dedica ai suoi devoti – è un sondaggio che abbiamo fatto fare noi. Tanto per vedere. Non c’è da temerci. Ancora… Con questi numeri saremmo solo presenti, invece vogliamo vincere”. “E vinceremo” resta sottinteso ma traspare dal sorrisetto sornione di Bandecchi. Chissà se davvero gli elettori di tutta l’Umbria sono al livello dei ternani? I quali spalancano la bocca per un OOOH di sorpresa e di ammirazione, quasi di levitazione ad ogni sfalciata di erbacce, ad ogni palata di asfalto, ad ogni pennellata di bianco sulla mezzeria.
Ad ogni pronunciamento sprezzante verso i senza tetto – divelte dal Comune le panchine dove sostano troppo temp – e contro i giornalisti (definiti giornalari dal popolo bandecchiano), rei di non innalzare peana e di non considerare tutto normale, tipo le risposte di un assessore che al question time ha liquidato l’interrogante con una lapidario; è tutto a posto e lei si faccia i fatti suoi.
Il tutto facendo conto su un granitico gruppo di 21 contro 12, un ambo che Bandecchi sventola come soluzione definitiva ad ogni diatriba. Un ambo buono, finora, anche se non è indicata la ruota e la ruota – si sa – è fatta per girare.