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di Gabriella Mecucci

Quella di oggi diventerà una data storica per l’azienda di Brunello Cucinelli. Entrerà infatti nell’indice Ftse Mib: si piazzerà cioè fra i quaranta titoli a più alta capitalizzazione della Borsa italiana. L’aumento del valore delle azioni dal 2012 ad oggi è stato gigantesco: è passato da 11,60 euro agli 85,50 di venerdì scorso. Una crescita del 637%. Un indiscutibile successo economico – finanziario che giunge al termine di un biennio d’oro, dove vanno incastonati gli eccellenti risultati nella promozione dell’immagine. Nel corso del periodo 2021 – 2023, è letteralmente cambiato il volto dell’azienda che, da impresa in forte ascesa, è diventata un vero e proprio modello a cui ispirarsi.
E’ di qualche giorno fa l’apertura da parte del re del cachemire di una linea produttiva di abiti a Penne, in Abruzzo. L’attività inizierà da subito con 75 lavoratori, per raggiungere le 100 unità entro la fine del 2024. Nel 2025 sarà portata a termine una nuova “bella fabbrica” di cui è già pronto il progetto. E col tempo l’azienda occuperà sino a 350 dipendenti. Brunello Cucinelli sceglie sempre accuratamente le produzioni e anche i luoghi dove realizzarle. La loro storia riveste una particolare importanza. Penne ha ad esempio una grande e consolidata tradizione sartoriale nella confezione degli abiti maschili, così come ce l’aveva l’Umbria nella maglieria e in particolare nel cachmire. La piccola località abruzzese da decenni ospita un grande marchio come Brioni. Artigianato d’eccellenza, luoghi di lavoro vivibili e persino belli, eccellente trattamento economico dei dipendenti, difesa dell’ambiente, grandi investimenti nella cultura: è questo il mix che ha regalato a Solomeo una fama internazionale.
A successi si sono aggiunti successi: nel 2023 Cucinelli e famiglia ne hanno conseguiti parecchi altri. Nell’indice Forbes dei grandi ricchi sono passati in Italia dal ventisettesimo al ventitreesimo posto con 2,3 miliardi, mentre nel mondo sono piazzati al gradino 608 della classifica, avendone saliti in un anno ben 300. Dulcis in fundo, il fatturato 2023 ha raggiunto 1,1 miliardo. La progressione degli ultimi anni è stata straordinaria: dai 322 milioni del 2013 la crescita non si è mai fermata
Se il 2023 è stato super, altrettanto è accaduto nel periodo 2021-22. L’azienda di Solomeo è passata dal fatturato di 712milioni ai 920milioni, superando il Covid (2019-20) senza perdite, anzi continuando a crescere. Ma il colpo più importante ha riguardato il successo strepitoso del “modello Cucinelli” che ha affascinato i più importanti imprenditori dell’online. Jeff Bezos, fondatore di Amazon – oltre 600.mila dipendenti e per alcuni anni al primo posto (ora al secondo) della classifica degli uomini più ricchi del mondo – ha visitato nel 2022 il “borgo dello spirito” per vedere con i suoi occhi l’organizzazione del lavoro della “Brunello Cucinelli Spa”. Il cinquantenne californiano , con un orientamento politico vicino al partito democratico, ha fatto salire sul suo aereo i più brillanti manager della Silicon Valley e li ha portati per qualche giorno in cima ad una collina lontanissima dalle capitali economiche del mondo, ma dove – questa almeno la sua convinzione – si sta sperimentando un nuovo modo di fare impresa, da studiare e forse da imitare. La folta delegazione di questi “business man della modernità” ha parlato con Cucinelli non solo di affari ma anche di molto altro. E’ stato proprio lui a riferire di aver regalato a Bezos, al termine della tre giorni di Solomeo, un busto di Adriano e di avergli ricordato la grande cultura e saggezza dell’imperatore romano citando le straordinarie parole che Margherite Yourcenar gli mette in bocca: “Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”. E del resto il successo di Amazon si è nutrito dell’intuizione di Bezos di vendere libri online, mentre Cucinelli ha già messo in cantiere il mega progetto di Biblioteca universale da 500mila volumi.
L’intera comitiva della Silicon Valley si è fermata per tre giorni a Solomeo. Ha spento gli smartphone per conversare sul futuro del mondo, di bellezza, di anima e del rischio di disumanizzazione che le nuove tecnologie comportano. Lo ha fatto gustando i prodotti della terra umbra, guardando la dolcezza delle colline e dei colori della primavera. E rinsaldando l’amicizia in nome di un impegno comune ad aver cura del pianeta. Il rapporto fra il re del cachmire e i supervip della rete viene completato da quello con Mark Zuckerberg. Per il proprietario di facebook ha realizzato l’iconica T-shirt grigia a maniche corte, diventata ormai una sorta di divisa. Per non dire della frequentazione con Sua Maestà britannica, grande sponsor della moda green.
Nel “fenomeno Cucinelli” lo sviluppo industrial – finanziario va sempre di pari passo con la politica dell’immagine: Solomeo è ormai un punto di riferimento per intellettuali, jet society e potentati economici di mezzo mondo. Il “borgo dello spirito”” è diventato una piccola Camelot con tanto di cavalieri della Tavola Rotonda. Il Santo Graal resta il business – e come potrebbe essere rinnegato? Crescono però coloro che guardano al “modello Cucinelli” con un interesse che va ben oltre il danaro.