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di Gabriella Mecucci
 


Ormai la ricostruzione dei fatti più accreditata è che il consigliere Marco Cecconi, avrebbe avuto in mente di affibbiare un paio di colpi di mascelle alle mani del sindaco Bandecchi. Una soluzione andava individuata per forza al fine di chiudere quella ridicola storia della rissa sfiorata e che stava trasformando in un “bettolone” l’aula del consiglio comunale di Terni.
Con alcune specificazioni riguardo a quel che si sapeva già. Ad esempio: i vigili urbani male hanno fatto ad intervenire per evitare che Cecconi, la mascella già contratta, passasse all’azione ai danni di quel “discolo” del sindaco il quale – si sa, succede nell’età dell’esuberanza – s’era fatto leggermente trascinare.
Steso quindi definitivamente un velo pietoso sull’accaduto del 28 agosto scorso va però detto che almeno l’alzata d’ingegno di Cecconi a qualcosa è servita. Aldilà dell’ inevitabile ironia che la vicenda non può non sollecitare, è stato dichiarato l’impegno a far tornare la serenità nel Consiglio Comunale. A tutela ci sono le disposizioni comunicate dal presidente dell’assemblea (lista Bandecchi) ai capigruppo e che non sono limitate – come fino ad ora si era saputo – alla presenza abusiva di giornalisti e macchine da ripresa (leggi telefonini) nell’aula. Per far funzionare quegli aggeggi servirà una richiesta ufficiale approvata dal presidente.
A questa regola se ne aggiungono altre, ovviamente esumate in base a capoversi nascosti nei meandri del regolamento.
Per cui: rigoroso rispetto dei tempi massimi degli interventi trattando solo l’argomento in discussione. Quindi consiglieri con l’occhio costantemente sull’orologio, e soprattutto composti e bene educati. Per cui niente apprezzamenti volgari tipo “pagliaccio” o – addirittura – delinquente.
D’ora in poi espressione impassibile, quando si è allo scranno. Non ridere, non fare smorfie o “boccacce”, né espressioni “curiose”. Il presidente potrebbe espellere dall’aula il “reo”.
Piacerebbe, in sostanza, che davanti alla telecamera della diretta streaming delle riunioni di Palazzo Spada sfilasse una serie di facce fisse come di chi studia le crepe sul muro (cosa che ad alcuni consiglieri di talento viene quasi naturale).
“Ma ‘sta diretta streaming, l’abbiamo mai votata?” si chiede il capogruppo dei bandecchiani. C’è da aspettarsi qualche altra novità? Caso mai abolire la diretta servirebbe a non allontanare la gente dalla politica, dicono.
E il “discolo”? Per lui c’è stato qualche avvertimento riguardo le parolacce o l’aggressività? Oppure basta che per il fatto di essere membro del consiglio dovrà adeguarsi? La Bandecchieide avrà nuove puntate..