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di Rita Boini

Imprenditrice e maestra cioccolatiera Luisa Spagnoli è la signora di un piccolo regno del cioccolato, Luisa Spagnoli confiserie du chocolat, con base in una villa dall’atmosfera d’altri tempi a Sant’Enea, storico territorio del Perugino, a pochi chilometri dalla città capoluogo. Luisa è la bisnipote e omonima dell’altra Luisa Spagnoli, che ha legato per sempre il nome di Perugia al cioccolato, tanto che ancora Perugia è nel mondo “la città del cioccolato”. Uscita la famiglia Spagnoli dalla Perugina, azienda di cui era stata una delle fondatrici, la cultura del buon cibo in genere e della cioccolata in particolare è rimasta nel dna dei discendenti, insieme a una buona dose di creatività.

DALLA MUSICA AL LABORATORIO, SEMPRE CON GUSTO, SULLE ORME DEL PADRE
Spiega Luisa Spagnoli: “Io ho studiato al Conservatorio, mi sono diplomata in pianoforte, ho aperto una scuola di musica, mi sono sposata e sono diventata mamma. Il cioccolato era nelle nostre abitudini, nei racconti di famiglia, nella nostra memoria, in fotografie e documenti. Devo dire però che il papà (Gianni, venuto a mancare sette anni fa, ndr) aveva un gran gusto per il cioccolato, un talento che non esito a definire naturale e istintivo per capire il cacao e le materie prime, e pure una profonda conoscenza tecnica. In famiglia, nella mia famiglia d’origine, ho acquisito fino da bambina, me ne sono accorta molto più tardi, quando avevo già aperto il laboratorio, una conoscenza di cacao e cioccolato, e anche quel gusto istintivo che non si impara solo con corsi o insegnamenti, che per me è stato in seguito prezioso. Il papà mi aveva condotta ad avere, senza che me ne accorgessi e senza, forse, che lui seguisse un piano, il palato fino.

L’EREDITA’ MORALE E CULTURALE DI FAMIGLIA
Vent’anni fa il papà ha lanciato l’idea di metterci a fare cioccolato, noi della famiglia, ricalcando l’avventura degli esordi della rispettiva nonna e bisnonna. Nel mio nome ho visto un destino, ho pensato: Mi chiamo Luisa Spagnoli. Indossare grembiule e cuffia è stato naturale”. Gli insegnamenti di papà Gianni sono proseguiti, tra indicazioni, insegnamenti e assaggi. Grande anche la gioia per riprendere un’attività legata a Luisa, ma non solo. “Il nonno Aldo, papà del papà e figlio più piccolo di Luisa, è stato l’ultimo dei fratelli a lasciare la Perugina, sono stata orgogliosa anche per questo di dedicarmi al cioccolato. Il laboratorio mi ha aperto tante strade, ad esempio la riscoperta della bisnonna e mia omonima Luisa, che prima per me era solo la bisnonna e che invece ho iniziato a vedere come imprenditrice, un’antesignana delle moderne donne imprenditrici. La famiglia Spagnoli è una famiglia creativa, lo è da generazioni, un’eredità morale e culturale che non deve essere svilita”.

MATERIE PRIME DI QUALITA’, LAVORAZIONE ARTIGIANALE E GLI INSEGNAMENTI DELL’ANZIANO REMO
Luisa bisnipote lavora di persona nel laboratorio e presiede una squadra di collaboratori, numerosi in modo particolare nel laboratorio di cioccolato. La confezione di cioccolatini e dolcetti di Luisa Spagnoli confiserie du chocolat richiede tempo e cura, i punti fermi sono la qualità eccellente delle materie prime e la lavorazione che viene fatta interamente a mano. Non solo, spiega Luisa: “Materie prime di qualità e lavorazione accurata non bastano, tutto viene testato e sono necessari controlli e anche un qualcosa che non saprei definire, un istinto che ti dice se davvero è tutto al meglio”. Il ricettario dei prodotti viene da quaderni e memorie di famiglia, ma fondamentale è stata la presenza di Remo, un ex dipendente della “vecchia” Perugina. Remo, maestro di cioccolato e di vita, se ne è andato, ultranovantenne, qualche tempo fa, dopo aver insegnato tecniche e segreti di lavorazione. “La sua scomparsa è stata per me un grande dolore -spiega Luisa Spagnoli – e ha lasciato un vuoto incolmabile. Gli sono profondamente grata, degli insegnamenti e anche delle tante sgridate che arrivavano, e a cui devo molto davvero”.

DA PICCOLO LABORATORIO AD AZIENDA DI NICCHIA
Luisa Spagnoli confiserie du chocolat, nata come piccolo laboratorio, è ora un’azienda di nicchia che esporta in Europa e negli Stati Uniti, dove il cioccolato di Luisa viene considerato un prodotto italiano d’eccellenza, praticando il sistema della vendita diretta: o si viene, su appuntamento, in azienda, o si manda un’email o un messaggio su Whattsapp. “Spediamo quando abbiamo i prodotti, non sempre abbiamo tutto perché la nostra produzione rimane artigianale, non utilizziamo macchinari e facciamo tutto a mano”. Prodotti di successo, dove gusto e bellezza delle forme si uniscono ad eleganza delle confezioni, la formula vincente di Luisa bisnipote è forse il rispetto della tradizione, vista nell’ottica della contemporaneità.