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di Gabriella Mecucci

Lo scopo dichiarato è quello di “rilanciare il pensiero cristiano, conservatore e identitario”, l’organizzatore principe è Simone Pillon, ex parlamentare umbro della Lega, “silurato” alle elezione del 2022. L’appuntamento è già fissato da tempo e si terrà ad Assisi il 9-10 settembre presso la Domus Pacis. I partecipanti provengono da esperienze e culture diverse e saranno circa 500. In primis ci sono i teocon più radicali, ma fa notizia la presenza di Gianni Alemanno.
L’ex sindaco di Roma ha già annunciato che in ottobre deciderà se dar vita ad un suo movimento di ultradestra, e da mesi è molto attivo sulla scena politica. La sede da lui preferita per convegni e incontri è diventata l’Umbria. Orvieto, ad esempio, dove alla fine di luglio, l’ex sindaco di Roma convocò il Forum dell’Indipendenza Italiana”: una trentina le sigle raccolte in quello che da sempre è stato il raduno annuale della “destra sociale”, su posizioni critiche nei confronti di Gianfranco Fini in Alleanza Nazionale, e che quest’anno si è presentato con l’intento chiaro di aprire un fronte “duro e puro” a destra, contro la maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Il Forum nasce intorno al comitato “Fermare la guerra”, che a sua volta si è formato poco prima delle elezioni politiche del 2022: adesso l’obiettivo è raccogliere le adesioni di chi non trova sponde nella destra di governo. I nomi che abbiamo visto a Orvieto – dal filosofo Diego Fusaro allo storico Franco Cardini passando per il prof. Ugo Mattei – sono quelli di personaggi degli ambienti no-vax e no-green pass più o meno velatamente sostenitori di Putin, e soprattutto, più che pacifisti, semplicemente contrari al sostegno all’Ucraina. C’è chi ha parlato anche di parentele possibili con Italexit di Gianluigi Paragone, ma un rapporto stretto al momento non sembra probabile. Sarà della partita anche l’uomo del giorno, il generale Roberto Vannacci? Nessuno ne parla, ma l’autore del bestseller di fine estate potrebbe diventare una sorta di asso nella manica di Alemanno.
Il summit di domani rappresenta una tappa importante per un mondo politico ormai assai critico verso il governo di Giorgia Merloni, giudicato troppo moderato. Le varie espressioni dei teocon più radicali ci saranno tutte. Parleranno i responsabili di Pro Vita e Famiglia – l’associazione che negli anni scorsi ha portato anche nella nostra regione, ad Assisi, Alexey Komov, sedicente ambasciatore russo all’ONU del Congresso Mondiale della Famiglia nonché grande sostenitore di Putin e braccio destro dell’oligarca russo Malofeev. Si tratta della stessa associazione che da qualche anno organizza la “Marcia per la Vita”, appuntamento tradizionale del mondo pro-life italiano, che però ha registrato nel tempo un pesante calo di presenze (l’ultima edizione dello scorso maggio radunava non più di un migliaio di manifestanti). Ad Assisi troveremo anche alcune vecchie conoscenze come Costanza Miriano e Gianfranco Amato, con il vescovo di Ventimiglia Mons. Suetta e la pastora Roselen Boerner Faccio della Chiesa evangelica “Ministero sabaoth” di Milano, per un tocco interreligioso.
Sin qui si tratterebbe di una specie di riedizione de “Il Popolo della Famiglia” , il partito dello zero virgola fondato da Mario Adinolfi insieme a Gianfranco Amato, e sostenuto convintamente dalla Miriano. A questi nomi se ne aggiungeranno però molti altri: da Massimo Gandolfini, il neurochirurgo che vorrebbe “curare” gay e lesbiche; a Marcello Foa, ex presidente della Rai; di Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella; a Giovanni Frajese, endocrinologo secondo cui i vaccinati rischiano di contagiarsi più dei non vaccinati, fino ad arrivare a Enzo Pennetta, grande oppositore delle teorie darwiniane.
Il raduno non sembra raccogliere alcun consenso della chiesa umbra, che non invia suoi rappresentanti: il saluto iniziale di Ivan Maffeis, vescovo di Perugia, apparso come “da confermare”, in un primo momento, nelle locandine dell’evento, è stato cancellato, e poi sostituito da quello di Mons. Crepaldi, vescovo emerito di Trieste. Cui sarà anche Vittorio Sgarbi Gli organizzatori smentiscono che ci troviamo di fronte “alla nascita di un movimento” e definiscono l’appuntamento di domani “un’occasione di incontro, ascolto, confronto e preghiera per fare rete e riflettere sul contributo che i valori e le radici cristiane possono e debbono offrire alla politica superando quella inferiorità culturale e quello scivolamento verso il pensiero unico che purtroppo sta caratterizzando le scelte di certi esponenti del centrodestra”. Il riferimento a Meloni e Roccella è trasparente.
Il summit di Assisi, organizzato dai cattolici integralisti, va però ben oltre i militanti aderenti a questo mondo. E, aldilà delle smentite, fa pensare ad un inizio di collaborazione con Alemanno and company, allo scopo di dargli una mano a costruire il suo nuovo, eventuale movimento. Somiglia insomma ad una prima convention dell’ultradestra prossima ventura. Working in progress: il tempo ci dirà cosa accadrà davvero.