di Gabriella Mecucci
Dopo almeno 10 anni di vita grama, con più di un fallimento e rari segni di vitalità, il mondo dell’informazione umbra è scosso da una sorta di terremoto. Artefice del sisma Francesco Polidori che, protetto da un eccesso di discrezione, sta costruendo un gruppo editoriale di rilevanti dimensioni.
Tutto è iniziato col Corriere dell’Umbria e i Corrieri toscani del gruppo Tosinvest, venduti dagli Angelucci a mister Cepu per la cifra di 900mila euro. I quotidiani comprati vivono da tempo una seria crisi, ma Polidori – se vuole – ha liquidità più che sufficiente a rilanciarli.
Un primo colpo quello compiuto nel campo della carta stampata a cui ne sono seguiti altri due parecchio importanti. Sembra cosa fatta o comunque in dirittura d’arrivo l’acquisto dai Fornari di TEF, e di Radio Onda Libera. Mancherebbe solo un pezzo: l’informazione online. Ma i contatti sono già iniziati. Se non andranno in porto si potrà sempre investire sul sito del Corriere dell’Umbria, da tempo semi abbandonato. Quando tutte le operazioni saranno concluse, mister Cepu conquisterà una netta supremazia sull’informazione regionale. E a quel punto si capirà il perchè della nascita del nuovo gruppo editoriale. Per ora è possibile solo elencare le cose già note e sulla base di queste avanzare qualche ipotesi.
Francesco Polidori, pur al centro di guai giudiziari, resta un uomo ricco e potente. In passato appoggiò Di Pietro, ma in tempi più recenti ha spostato il proprio baricentro verso il centrodestra. Coltiva buoni rapporti con Donatella Tesei e Paola Agabiti che gli avrebbero consigliato di acquistare il Corriere dell’Umbria. Sua cugina Catia Polidori è da tempo parlamentare di Forza Italia, rieletta anche nelle consultazioni politiche del 25 settembre. Il Monte Finanziario Europeo, di proprietà dei figli di Francesco Polidori, è stato poi uno dei più generosi finanziatori della recente campagna elettorale della Lega. Tutto questo – completamente legittimo – autorizza a pensare che mister Cepu voglia creare un gruppo editoriale in grado, all’occorrenza, di spalleggiare il centrodestra. E’ così? La risposta la daranno i fatti.
L’interesse più immediato di Polidori sarebbe però quello di portare il suo ateneo (Link Campus University), acquistato nel 2020, a Città di Castello. Fondato nel 1999, nacque su impulso di Francesco Cossiga e ha avuto per un lungo periodo come rettore l’ex ministro democristiano Vincenzo Scotti, che in più di un’occasione mostrò simpatia e apprezzamento per i Cinque Stelle. Con lo sbarco dell’ateneo in Alta Valle del Tevere si stabilirebbe una linea di continuità fra università privata, formazione, mondo dell’informazione e politica: un esperimento interessante ma non privo di più di un rischio.
Il progetto di Mister Cepu dunque non solo scuoterebbe il mondo dell’editoria umbra dal suo torpore, ma andrebbe ben oltre. Negli ultimi 10-15 anni l’informazione regionale ha fatto registrare più di un ritardo. Il più clamoroso è quello accumulato nel passaggio fra l’analogico e il digitale. Nessuna delle testate giornalistiche di peso che venivano dal passato ha voluto e saputo agganciarsi alla nuova locomotiva. Nell’ online si sono affermate imprese del tutto nuove e solo due hanno acquisito un peso rilevante. La prima è stata Umbria24 con un asse completamente regionale: notizie, redazione, proprietà. E’ questo tutt’ora il progetto informativo più compatto e interessante. La seconda impresa è la “catena” Today – Perugiatoday e Ternitoday – caratterizzata da un’articolazione policentrica, con un centro romano che produce informazioni nazionali e redazioni locali.
Per il resto il rinnovamento è scarso sia nel campo televisivo che in quello della pubblicità. E neppure il telegiornale Rai brilla per capacità di intervento e di innovazione. La carta stampata ha vissuto una lunga crisi – come del resto in tutta Italia – il cui episodio più drammatico è stata la chiusura del “Giornale dell’Umbria”.
L’informazione umbra nel suo insieme è dunque nel bel mezzo di un periodo molto difficile. Sia consentito di ricordare il tentativo di riflessione culturale e politica che sta portando avanti Passaggi Magazine.
Il nuovo gruppo editoriale targato Polidori si inserisce in questa situazione. Per ora si vede il lavoro per sommare i pezzi, ma qual è la visione? Quale progetto informativo, culturale, politico? E poi: ci sarà un intervento di altri soggetti? Solo il tempo risponderà a questi interrogativi, per ora trionfa il silenzio che copre la nuova operazione editoriale. Un silenzio che andava rotto.