di Gabriella Mecucci
Umbria terra di santi, ma anche dell’eleganza che conquista il mondo. Accade oggi con I successi di Cucinelli, ma dietro a questi ci sono straordinari precedenti: la continuità del fashion regionale rappresentata da Spagnoli, per non dire della leggendaria Ellesse e del genio di Ginocchietti. I vip per vestirsi hanno scelto da tempo Perugia e dintorni.
Solomeo impazza a Hollywood. Alla cena del re del cachmire a Los Angeles c’erano star quali la bellissima e intramontabile Sharon Stone e un Kevin Kostner in grande spolvero. E poi: Ophra Winfrey, Shonda Rhimes, Sophia Bush. Insomma, il gotha del cinema americano e naturalmente erano tutti vestiti con capi della superpremiata griffe. Ma non finisce qui, anche la Spider woman Sydney Sweeney faceva compere a New York con un look total-Cucinelli: cappotto, maglione in cachmire e pantaloni di pelle della stagione autunno inverno 2024-25. Adesso Solomeo è di gran moda, ma anche nel recente passato andava forte. Basti ricordare le visite alla casa madre di Jennifer Lopez e di Gwyneth Paltrow con tanto di foto con il patron e la famiglia. Le due poi amano l’Umbria e vi passano le vacanze: più di una volta sono state viste a Montone e nell’Alta Valle del Tevere. Ma la teoria delle star si allunga con lo smoking blu scuro indossato nel 2023 alla cerimonia degli Oscar da Matt Bomer e con gli abiti spesso scelti da Jonathan Bailey, uno dei protagonisti dei Bridgerton, che partecipò anche anche alla festa per I 70 anni di Cucinelli. E potremmo andare avanti a lungo snocciolando nomi importanti, fra questi l’unico che non si può dimenticare è quello di Mark Zuckrberg per il quale a Solomeo è stata fatta la maglietta grigia, sottogiacca, che il paperone di facebook ha adottato come una sorta di divisa.
Ma Cucinelli non è l’unico a vestire le star. Carla Bruni, ex premier dame francese, indossa I capi di Lorena Antoniazzi. E anche altre griffe umbre meno famose sono entrate nel mondo del jet set. Solomeo insomma ha fatto scuola e proviene da una grande scuola.
Particolarmente interessanti sono le radici storiche del fashion umbro. Indimenticabile è il ruolo avuto dall’Ellesse di Leonardo Servadio e Franco D’Attoma. Negli anni Settanta vestìva tanti grandi campioni dello sport. Fu il caso della famosa “valanga azzurra”- da Gustav Thoeni a Piero Gross – che scendeva lungo le piste innevate con ben in vista l’etichetta dell’impresa perugina. Anzi fu proprio questa la prima azienda a mettere all’esterno del capo il marchio, a farlo diventare un segno di riconoscimento e di distinzione. Fu una trovata che copiarono in tanti, così come la scelta di colorare panataloni e giacche a vento con tinte vivaci, togliendogli quel non so che di banalotto e tristanzuolo allora vigente. Il semicerchio Ellesse diventò uno stemma della modernità sportiva e venne adottato anche da alcune grandi tenniste: su tutte Chriss Evert e Martina Navratilova. Le due americane, che dominarono il campo mondiale per un quindicennio, frequentavano assiduamente Perugia ed erano sponsorizzate dalla griffe di Corciano..
Tanto per continuare con qualche cenno storico, ci fu il caso dell’Icap di Ferdinando Ciai che collaborò per ben 13 anni con Armani, vestendo vip e supervip internazionali. Ma il vero “padre” di Cucinelli è stato Umberto Ginocchietti, imprenditore geniale dal quale l’attuale re del cachmire acquistò anche la sua attuale fabbrica. E fu Ginocchietti che per primo e più di ogni altro finì su tutte le grandi riviste del mondo, a partire da Vogue. In pochissimi anni dette vita ad un gigante di 1500 dipendenti e di 5000 collaboratori esterni. E con il suo cachmire arrivò persino alla Casa Bianca per vestire nientemeno che Jaqueline Kennedy. Famose le sue collaborazioni con Valentino, Dior, Saint Laurent.
Questa breve carrelata non può che terminare col marchio più carico di storia: Luisa Spagnoli. Di recente è salito sul palcoscenico dell’ultimo Sanremo, ma in passato (2011) fornì un delizioso tailleur rosso a Kate Middleton che tanto lo apprezzò da indossarlo più volte, facendo cambiare dalle sue sarte solo qualche piccolo particolare. E che dire di Liz Taylor che quando capitava a Roma non lesinava visite alla boutique Spagnoli di via Veneto? Altro che la Hollywood di Cucinelli, il made in Umbria era già andato ben oltre: era entrato alla Casa Bianca e a Bukingam Palace. Solomeo ha parecchi antenati illustri di cui è lo straordinario erede. Del resto, vestire i vip è una delle forme più intelligenti e efficaci di pubblicità.