di Simone Fittuccia*
L’Umbria e le imprese del turismo interpretano questo 2022 come l’anno dell’attesa ripartenza del mercato, consapevoli che in questa ripartenza Umbria Jazz può svolgere un ruolo fondamentale sia nel corso dei 10 giorni in cui la città di Perugia torna ad essere (lo speriamo tutti) quel palcoscenico multicolore di turisti ed appassionati di musica che abbiamo conosciuto ed apprezzato negli anni scorsi, sia per l’immagine del Festival che accompagna nel mondo Perugia e tutta l’Umbria.
Del resto la nostra Regione è tradizionalmente legata ad alcuni grandi eventi che nel corso degli anni ne hanno caratterizzato e consolidato l’immagine nel mondo e Umbria Jazz è certamente tra questi il più importante e conosciuto al grande pubblico internazionale.
Proprio il pubblico e l’immagine internazionale del Festival, siamo certi possano contribuire, già da quest’anno, a recuperare quella importante fetta di mercato (circa il 36% del totale delle presenze) che ancora manca per tornare ad una dimensione dei flussi turistici come quella del 2019, l’ultimo anno “normale” prima della pandemia.
Federalberghi Umbria, insieme a Confcommercio, è da tempo al fianco di Umbria Jazz proprio perché la ritiene uno dei principali volani di sviluppo dell’economia e dell’immagine della città di Perugia e della stessa Regione, come ampliamente dimostrato dagli studi e dalle indagini del 2018/2019 condotte dalla Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Perugia ai quali abbiamo dato anche il nostro supporto operativo.
Quanto emergeva da questi studi e gli stessi dati economici in essi contenuti hanno effettivamente trovato conferma sia nelle dimensioni economiche della ricaduta per tutte le imprese del turismo e della sua filiera, sia in azioni ed iniziative promozionali sviluppate negli anni verso quei paesi dove il tema della proposta turistica meglio si integra con un’offerta culturale e territoriale di alto profilo e fortemente integrata con l’immagine dell’Umbria. Tutto questo trova anche conferma nello stretto collegamento tra turismo e cultura nelle linee guida della nuova programmazione dei fondi strutturali 2021/2027 e in alcuni degli interventi previsti dal PNRR in stretta connessione con i principi della sostenibilità, della digitalizzazione e della rigenerazione urbana.
Con queste prospettive e l’impegno di tutti gli attori interessati, l’edizione di quest’anno può utilmente rappresentare una sorta di ponte verso il 2023 in cui Umbria Jazz nel celebrare il proprio 50° anniversario, potrà rilanciare e speriamo definitivamente consolidare a tutti i livelli il proprio ruolo di uno dei più importanti Festival musicali del mondo, oltre che di un fondamentale attrattore turistico.
Uno sforzo complessivo in questa direzione, fatto convintamente sia dal mondo imprenditoriale che dalle Istituzioni locali, oltre che naturalmente dalla Fondazione Umbria Jazz, può contribuire anche a caratterizzare ulteriormente la città di Perugia e la sua immagine nazionale ed internazionale quale protagonista assoluto della cultura e della musica arricchendo quelli che sono i suoi tradizionali elementi identitari.
Questa identità e la sua rilevanza per il sistema turistico regionale, insieme agli altri importanti eventi e manifestazioni culturali che si organizzano nella nostra Regione, possono essere anche alla base di quella prevista ripresa degli investimenti in Cultura dopo il drammatico stop causato dal Covid19. In questo rilancio sono coinvolte ovviamente le Istituzioni ai diversi livelli ma anche le imprese come rappresentato già nel 2019 da un’indagine Rsm Makno per conto di Impresa cultura Italia – Confcommercio. Non solo per semplice mecenatismo ma quale più significativo investimento volto a migliorare la reputazione aziendale, l’affermazione del proprio brand e anche un complessivo migliore approccio con il cliente e conseguenti ricadute a livello culturale. Già allora oltre il 50% delle imprese intervistate consideravano l’investimento n cultura come un intervento strategico di lungo periodo e quindi una componente essenziale delle proprie strategie di marketing. A monte di tali analisi la consapevolezza che l’impatto economico degli eventi culturali sui territori è in grado di produrre ricadute dove ad ogni euro speso nella gestione dell’evento se ne generano quasi 3 in termini di ricadute economiche territoriali, quindi a tutti i livelli sia turistici che di servizi e attività collegate in una filiera quanto mai significativa.
Il nostro osservatorio Federalberghi Umbria rileva che le imprese turistico ricettive della città e dei territori limitrofi, oltre a questi scenari macro economici, segnalano che l’edizione 2022 che è appena cominciata, sembra rappresentare effettivamente un anno di ripartenza con un buon livello di prenotazioni in particolare durante i weekend. Il clima in città è quello delle grandi occasioni e si registrano prenotazioni che fanno prevedere tassi di occupazione delle camere in linea con gli ultimi anni pre pandemia, un ulteriore elemento da sottolineare è rappresentato dalle previsioni di significative presenze di turisti stranieri, segnale positivo per l’evento in sé e più in generale per tutto il turismo della nostra regione, un target strategicamente importante sul quale puntare da qui ai prossimi anni proprio attraverso grandi eventi come Umbria Jazz.
*Presidente Federalberghi Umbria