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di Porzia Corradi

Gli appuntamenti su Perugino si susseguono a ritmo continuo. Il più recente è quello inaugurato nel complesso di San Pietro (aperto al pubblico dal 2 ottobre sino al 7 gennaio) dove si potrà ammirare per la prima volta, dopo più di duecento anni, l’intera predella della grandiosa Acensione, commissionata nel 1495 a Pietro Vannucci dai benedettini. Lo splendido dipinto era stato smembrato e trasportato in Francia da Napoleone. Ora -grazie a questa mostra – è tornato in larga parte a San Pietro. Laura Teza ha curato il recupero degli undici comparti della predella di una delle opere più belle del pittore. L’evento è stato promosso dall’Università, dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria, dal Gal della Media Valle e da Brunello Cucinelli.
La mostra “Nero Perugino”, promossa dalla Fondazione Perugia, è stata prolungata sino al 7 gennaio e sarà visitabile a Palazzo Baldeschi. Si tratta di un dialogo fra le opere dei due più grandi artisti umbri: Burri e Perugino. Una “compresenza” a distanza di cinquecento anni resa possibile dall’arte che è sempre contemporanea perché la vediamo noi, ora. Su questa contemporaneità si sono soffermati i due curatori: Vittoria Garibaldi e Bruno Corà. Il nero è “un non colore o meglio un colore che li assorbe tutti” su cui hanno molto lavorato sia Perugino sia Burri. Il nero “non mangia i colori, ma li fa risaltare”. L’allestimento è davvero molto suggestivo e a guardare le venti opere dei due grandi artisti che scorrono nelle 10 sale che le ospitano, produce intense emozioni. Gli organizzatori, a partire dalla Fondazione Perugia, hanno già fatto un bilancio molto positivo dell’iniziativa.
A piazza dell’Università a Perugia si potrà ancora ammirare “Perugino come non l’hai mai visto”, una mostra virtuale che durerà sino al 5 novembre, che propone un vero e proprio spettacolo di videomapping: sfruttando l’architettura della ex chiesa degli Olivetani, proietta in sequenza, attraverso animazioni, immagini ed effetti, le principali opere di Vannucci presenti nella regione o portate in Francia da Napoleone. Uno spettacolo notturno (comincia alle 20,30 e va avanti sino alle 23,30) fantastico. La supervisione scientifica della mostra è della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Perugia dell’Università, guidata da Cristina Galassi. Completa il progetto un e-book.
Le iniziative dell’Arcidiocesi di Perugia e Città della Pieve sono molte e di gran qualità. Innanzitutto c’è la valorizzazione dell’Isola di San Lorenzo e il riallestimento del museo della Curia che conserva il reliquiario del Santo Anello – l’anello cioè del matrimonio della Vergine, uno dei quadri più straordinari di Perugino. Il museo contiene inoltre un’opera molto bella di Luca Signorelli, di cui sempre nel 2023 ricorre il quinto centenario della morte. L’intervento della Curia riguarda poi i lavori di restauro e di valorizzazione delle numerose opere di Vannucci conservate in luoghi religiosi: oltre a Perugia e città della Pieve, si tratta di Deruta, Foligno, Trevi Cerqueto, Panicale, Corciano. E’ fresca di stampa poi la guida “I luoghi di Perugino fra Perugia e il Trasimeno”.
Anche la mostra a Palazzo Sorbello su come è stato giudicato Perugino da visitatori e intellettuali europei nel corso dei secoli (se ne parla ampiamente in un articolo contenuto in questa slide) è ancora aperta e continuerà ad essere visitabile sino al 31 dicembre.
Il Collegio del Cambio ha messo in rete un raffinato sito online che trasmette e spiega le opere, compreso un autoritratto di Perugino, che affrescano le sue due splendide sale.
Più avanti partiranno altre importanti iniziative: a dicembre aprirà la mostra “Perugino e la sua bottega”, curata da Francesco Federico Mancini. Sarà terminato il restauro della tomba di Perugino a Fontignano dove il pittore morì nel 1523. Qui si trova anche una Madonna, dipinta dal Vannucci in epoca tarda Si è chiusa in giugno infine – con uno straordinario successo di pubblico (102mila visitatori) e di critica (recensioni positive in tutti grandi quotidiani nazionali, nelle riviste d’arte e in alcuni giornali stranieri) – la mostra della Galleria nazionale su Perugino. L’eco è stata davvero enorme e persino inaspettata.