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di Gabriella Mecucci

Sembrava inattaccabile lo scenario di una tranquilla navigazione del centrodestra da una vittoria all’altra. Eppure, ciò che in Umbria appariva impossibile, oggi non lo è più. Una serie di coup de theatre hanno causato un forte e progressivo indebolimento della coalizione, a conferma che le previsioni politiche sono spesso fallaci. E così, in poco più di un mese, si è passati dai probabili allori a seri rischi di crisi per tutti e tre i partiti del centrodestra.
Tutto è cominciato di recente a Terni, quando Stefano Bandecchi è andato al ballottaggio, superando di sei punti percentuali il candidato del centrosinistra, che si era presentato diviso in quattro fra tronconi e tronchetti. A quel punto anche i ciechi potevano accorgersi che per Leonardo Masselli (Fdl) l’elezione a sindaco sarebbe stata molto difficile. Per la verità, i più attenti lo avevano capito già da qualche mese: Leonardo Latini, primo cittadino uscente, era stato infatti abbandonato da quasi tutto il gruppo consigliare leghista; e Franco Zaffini aveva imposto il suo uomo grazie ad un colpo di mano, mentre il centrodestra – formalmente unito – marciava sempre più diviso.
La debacle del centrosinistra al primo turno, inoltre, penalizzava paradossalmente Masselli, togliendo dalla scena politica il “nemico rosso” e lasciandoci un abile populista come Bandecchi, in grado di “pescare” anche nell’elettorato di destra. Insomma, nel corso delle due settimane prima del ballottaggio, era sembrato evidente che la destra avrebbe perso. E così è andata. Era difficile però anticipare l’entità del rovescio elettorale e delle sue conseguenze. Dopo aver raggiunto nel 2018 percentuali siderali, la Lega ripiegava su un modesto quattro per cento. E non riusciva a portare nemmeno un suo consigliere a Palazzo Spada: il Carroccio insomma veniva affondato. E la sconfitta sarà foriera di altri scontri, di altre divisioni in vista del congresso.
Donatella Tesei si ritroverà a tentare la ricandidatura avendo alle spalle un partito che a livello regionale è ridotto ai minimi termini (5 per cento). Con buona pace di Salvini sarà dura confermare la “squadra” di Palazzo Donini. E chiunque sarà candidato dovrà fare i conti con Bandecchi che ha intenzione di correre col suo partito anche alle regionali. Quanto a Fratelli d’Italia, ha incamerato a Terni almeno tre sconfitte: quella del proprio candidato, quella del metodo del colpo di mano, e quella personale del proprio leader regionale Franco Zaffini. E non è peregrino sospettare che si approfondiscano alcune divisioni interne o che ne nascano delle nuove.
Forza Italia che non aveva toccato palla nella scelta del candidato allo scranno di Palazzo Spada, ma che tutto sommato sembrava uscire dal voto un po’ meno acciaccata degli altri, si trova ora ad affrontare il suo momento più difficile. La morte di Silvio Berlusconi è infatti un doloroso colpo che parecchi commentatori considerano definitivo. Probabilmente non sarà così, ma assisteremo ad un ulteriore indebolimento del partito. In Umbria per il momento non si intravedono contraccolpi pesanti, ma la situazione di Forza Italia non è rosea nemmeno qui, anche perché il suo uomo più rappresentativo, Andrea Romizi ha perso quel potente protettore che era Berlusconi. A Palazzo dei Priori inoltre si manifestano in continuazione difficoltà e scollamenti all’interno della maggioranza: dalla grottesca scena dell’Albo d’oro allo scontro sulla costruzione del nuovo stadio. Insomma, c’è qualche buona ragione per pensare che per il centrodestra potrebbe presentarsi un rischio crisi. Ma anche questa, come tutte le previsioni politiche, potrebbe essere fallace.
xE il centrosinistra? La primavera sembra averlo fatto uscire, almeno a Perugia, da un lungo letargo. Nell’arco di pochi giorni infatti sono emerse due importanti iniziative nate “dal basso” ma che hanno coinvolto pezzi importanti di classi dirigenti. La prima si è svolta ieri alla sala dell’ex convitto Sant’Anna: un centinaio di persone convenute per iniziare a definire un metodo e i primi punti fermi di un programma per il capoluogo. Le conclusioni sono state di Paolo Belardi (uno dei possibili candidati a sindaco) e hanno lanciato quello che sarà un lungo percorso partecipativo. Il secondo appuntamento si apre oggi e già definisce, attraverso una serie di schede, una bozza di possibili proposte di governo della città. La kermesse, che durerà tutta la giornata di sabato, verrà introdotta dal consigliere regionale dei Civici X, Andrea Fora, anche lui indicato come uno dei possibili candidati a sindaco.
Il Pd per il momento ha deciso di ascoltare le diverse voci provenienti da queste iniziative “dal basso” che guarda con favore. Troppo poco ancora per intravedere contenuti e alleanze con cui il centrosinistra si presenterà alle elezioni dell’anno prossimo. Abbastanza però per poter dire che “Eppur si muove”.