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Passaggi Magazine ha aperto un dibattito sul futuro del centro storico di Perugia con un articolo di Fabio Maria Ciuffini. A questo sono seguiti gli interventi di Luigi Fressoia, Antonietta Petetti e Giuseppe Capaccioni. Di seguito pubblichiamo l’intervento di Lucio Caporizzi.

LA GRANDE RIFORMA DEL CENTRO STORICO di F.M. Ciuffini
PERUGIA HA BISOGNO DI RIPOPOLARE IL CENTRO STORICO di L. Fressoia
PER IL CENTRO STORICO INNOVAZIONE E SCELTE PARTECIPATE di A. Petetti
IL CENTRO STORICO è MOLTO MALATO: ECCO TUTTO CIò CHE NON FUNZIONA di G. Capaccioni

di Lucio Caporizzi

Martedì 4 aprile alle 17,30, nella splendida cornice della terrazza del Mercato coperto di Perugia, si terrà un’iniziativa della lista Perugia per la Sanità pubblica, a sostegno di Vittoria Ferdinandi, per un Centro storico più vivibile.
Su queste pagine abbiamo avuto modo di leggere riflessioni ed analisi di grande interesse su tale tema.
Oltre ad essere bella e suggestiva, la location del Mercato coperto è anche significativa delle carenze che da molti anni a questa parte hanno caratterizzato le politiche relative al Centro storico.
I lavori di ristrutturazione di questa struttura – finanziati dalla precedente Giunta regionale a valere su un programma complementare del Programma europeo Fesr 2014-2020 – sono finiti da un pezzo, ma l’immobile è ancora chiuso e mette tristezza vedere un sito così interessante e significativo per la storia cittadina non utilizzato.
Se il Mercato coperto risulta, a tutt’oggi, un’opera incompiuta, il recupero dell’ex Cinema Turreno (auspicabilmente sempre nel campo dello spettacolo e della musica) resta ancora tutto da iniziare, pur essendo l’immobile stato ormai da svariati anni donato a Comune e Regione e pur disponendo, il Comune, all’epoca, della maggior parte delle risorse occorrenti per i lavori, anche qui a valere sul Programma europeo Fesr.
Il recupero del Turreno era una componente del quadro programmatico costruito all’epoca dal Comune di Perugia, in coprogettazione con la Regione, per la definizione del Progetto di sviluppo integrato da presentare nella cornice dell’Agenda Urbana, che viene riproposta nella programmazione europea 2021-2024. Il Mercato coperto non rientrava formalmente
nel programma di Agenda Urbana di Perugia, ma è evidente che non può non farne parte a pieno titolo, in termini concettuali e programmatici.
Ambedue le opere, Turreno e Mercato coperto, richiedono a loro volta soluzioni funzionali ed un’idea ed una visione del Centro storico di Perugia che sappiano generare una valorizzazione integrata e sinergica delle due opere, tra di loro e in collegamento con il resto della città. Non dimentichiamo, poi, che il Mercato coperto era, come dice il nome, il mercato degli abitanti del Centro, quando il Centro di Perugia era anche un luogo abitato e vissuto da famiglie residenti e non, come ormai da tempo, prevalentemente un luogo per turisti, un dormitorio per studenti ed il teatro di una movida notturna a volte un po’ troppo
“vivace”.
Veniamo qui al “tema caldo” affrontato dagli articoli già pubblicati, oltre cha dai programmi dei candidati sindaco, cioè come rivitalizzare il centro storico, possibilmente non rassegnandosi a quel processo di musealizzazione che, spesso, caratterizza tali parti delle città italiane.
La parola d’ordine, a mio avviso, deve essere “una città viva è in primo luogo una città abitata”. Quindi il centro storico degli anni ’70 era una città viva non perché le auto intasavano il Corso e circondavano la Fontana Maggiore, ma perché in quel centro ci
vivevano oltre 20.000 persone, cioè più del doppio di ora.
Forse, nelle tante idee e riflessioni portate avanti in questo periodo elettorale, non vengono adeguatamente affrontate le due domande chiave: perché la gente se ne è andata via dal centro storico e come si può fare a farla ritornare, soprattutto con
riferimento alle famiglie?
Il centro storico di Perugia è un luogo splendido ma, al tempo stesso, disagevole, soprattutto per le famiglie. Per far sì che una famiglia decida di venirci ad abitare, occorre “semplificarle la vita” e non, come spesso avviene, complicargliela. Occorrono sceltebasate su priorità. Gli esempi, senza scomodare dotte riflessioni su strategie urbanistiche, sono facili da trovare.
È risaputo che uno dei principali problemi in centro storico è quello del parcheggio delle auto. Ora, se si lasciano i posti delle strisce blu gratis a partire dalle 20 di sera, come avviene a Perugia, questa è una chiara scelta contro i residenti, i quali, rientrando a casa la sera, si trovano, per parcheggiare, a dovere “competere” con tutti gli altri city user non residenti che, pur non mancando i parcheggi a pagamenti intorno all’acropoli e a prezzi ragionevoli, spesso scelgono di “avventurarsi” in centro alla ricerca di un posto, contando sulla benevolenza dell’Amministrazione comunale.
Parlando di rivitalizzare del centro giustamente viene affrontato, oltre al ripopolamento, posto il tema del riutilizzo dei tanti contenitori dismessi, dalle ex carceri alle strutture militari agli ex cinema.
Nel prospettare ipotesi di nuove destinazioni per tali contenitori, oltre all’ovvio problema delle risorse, va tenuto in debito conto il fatto che, a seconda dell’uso cui vengano adibiti, essi possano con grande probabilità divenire dei potenti attrattori di traffico, entrando quindi in competizione con i residenti, nel contendersi i pochi posti auto disponibili. Chi vive nella zona di piazza Morlacchi, per fare un esempio, sa bene di cosa si parla, ogni volta che vi è uno spettacolo a teatro. Allora la riconversione dei contenitori dismessi va bene, ma ponendosi, al tempo stesso, il problema di “tutelare” i residenti.
Forse paiono ragionamenti di portata non particolarmente elevata, ma chi vive il centro storico sa che è da queste problematiche che passa gran parte del “disagio” che ha portato tante famiglie, negli anni, ad abbandonare questa peraltro bellissima zona della
nostra città.